Controlli nella zona “consolazione” per reprimere l’illegalità

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Controlli nella zona “consolazione” per reprimere l’illegalità

Nella giornata di ieri, personale del Commissariato Borgo-Ognina, ha effettuato controlli a tappeto nella zona “Consolazione”, per la prevenzione e la repressione dell’illegalità diffusa.
I controlli di due officine meccaniche hanno fatto emergere lo stato di totale abusivismo dell’attività commerciale ivi condotta. In una di esse, il cui titolare è stato accertato essere un dipendente pubblico, sono state rinvenute alcune bottiglie di oli e grassi esausti, oltre a materiale ferroso, senza che venisse dimostrato alcun documento attestante la regolare gestione e lo smaltimento di simili rifiuti.
Nella medesima officina, è stato anche trovato un lavoratore in nero, anche questo dipendente pubblico e un cane in stato di evidente sofferenza, senza cibo e acqua.
Per tutti questi motivi, il titolare, C.A.D., è stato indagato in stato di libertà per gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi e per il reato di detenzione di animale in condizioni incompatibili con la propria natura.
A pochi metri, è stata accertata la presenza di un’altra officina abusiva dove è stata anche riscontrtata la mala gestione degli di oli esausti. Anche in questo caso, l’uomo, tale D.A., è stato indagato per reati ambientali.
In ambedue i casi, le attrezzature e i rifiuti speciali, sono stati sottoposti a sequestro penale: gli atti relativa saranno trasmessi all’Asp Spresal, al fine di adottare gli eventuali provvedimenti, legati ai reati in materia di salubrità e di sicurezza sui luoghi di lavoro; verrà, altresì, interessato l’Ispettorato del Lavoro per gli aspetti legati alla presenza di lavoratori “in nero”.
Sul posto, infine, è intervenuta anche la Polizia Locale, al fine di contestare le sanzioni connesse alla mancanza di autorizzazioni amministrative.
A seguire, sono stati effettuati ulteriori controlli che hanno consentito di accertare 3 furti di energia elettrica presso alcune abitazioni, i cui responsabili sono stati tutti indagati in stato di libertà. È stata, altresì, accertata la detenzione di un animale di specie protetta, un cardellino, detenuto all’interno di una piccola gabbia di 25 centimetri per 30: il responsabile, tale P.G., è stato indagato in stato di libertà per il reato di detenzione di animale specie protetta, in condizioni incompatibili con la sua natura. Previo parere dell’Asp Veterinaria, che ne ha attestato lo stato di sofferenza e l’idoneità ad essere liberato, l’animale è stato rimesso in libertà in un habitat idoneo.

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