Ad Aci Castello pesanti disagi con il restringimento dell’ex statale sopra il ponte di via Spagnola. Ugl: “Danni all’economia di mezza provincia, si intervenga con urgenza”.

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Ad Aci Castello pesanti disagi con il restringimento dell’ex statale sopra il ponte di via Spagnola. Ugl: “Danni all’economia di mezza provincia, si intervenga con urgenza”.

Sul provvedimento adottato nei giorni scorsi dal sindaco di Aci Castello, per limitare il carico in transito in via Spagnola, sul ponte di via Livorno, con i relativi pesanti disagi che si potranno registrare nei prossimi giorni, interviene la Ugl di Catania per chiedere alle istituzioni regionali un intervento urgente. “Se da una parte non possiamo che ritenere corretto l’atto, necessario al fine di garantire la sicurezza ed evitare un ulteriore danneggiamento all’infrastruttura, dall’altra evidenziamo la nostra forte preoccupazione per i danni che andrà a subire l’economia di mezza provincia di Catania e non solo, considerato che da li non potranno transitare i mezzi pesanti che, tra l’altro, non avranno agile scelta sulle vie alternative da utilizzare. Con la conseguenza che sarà inevitabile un calo dei fatturati per le aziende a significare una botta non indifferente in questo periodo di crisi – spiegano il segretario generale territoriale Giovanni Musumeci ed il segretario della federazione provinciale Ugl terziario Carmelo Catalano. Per questo chiediamo al governo regionale di non trascurare la problematica, che interessa anche numerosi lavoratori pendolari, ed avvii tutto l’iter necessario non solo per tamponare intanto la situazione allo scopo di scongiurare l’irreparabile, ma principalmente per rimettere a nuovo il ponte coinvolgendo, in questa fase e se necessario, anche il genio militare. La situazione è molto grave e ci auguriamo riceva la giusta attenzione quotidiana, per dare alla cittadinanza ed ai lavoratori una viabilità sicura e garantire al lavoro, oltre all’economia, di non subire contraccolpi ulteriori confidando in una durata del disagio minima. Chiediamo un impegno forte – concludono – affinchè questa vicenda non vada a finire nel dimenticatoio come tante altre, dove alle prime cure è seguito il nulla ed a subire sono ancora oggi i territori.”

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