Il tribunale di Catania diventa il palcoscenico dell’evento socio educativo “Rosso la sera. No al femminicidio” nato da un’idea della professoressa Liliana Nigro, docente di Storia del Costume per lo Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, e il giudice Santino Mirabella che coadiuvati dalla giornalista Elisa Guccione nella giornata dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza di genere hanno scelto piazza Verga come luogo principe da cui poter parlare delle tante donne ammazzate dal maschio prevaricatore, che inizialmente aveva giurato di amarle per poi ucciderle.
Una manifestazione, patrocinata dal Comune di Catania e dall’Accademia di Belle Arti di Catania con il sostegno del centro enogastronomico Corte dei Medici, Four Points Sheraton Hotel, Soireve moda donna, Maison Alta Moda Sposa Amelia Casablanca, Fondazione Floresta Longo, Associazione Sportiva Canalicchio Beach Soccer, Agostino Zanti parrucchieri e Nicotra Formazione, che ha visto la partecipazione di centinaia di catanesi che conquistati dalle creazioni degli allievi della cattedra di Storia del Costume per lo Spettacolo e dei talentuosi stilisti della Maison Du Cochon ha ricordato le tante vittime di femminicidio scomparse per mano del compagno, marito, fratello o padre.
“Rosso la sera” un binomio di moda e cultura che- come ha dichiarato Liliana Nigro- dalla scalinata del Palazzo di Giustizia luogo simbolo dell’impegno civile contro gli abusi, la violenza e i crimini scuote le coscienze utilizzando mezzi immediati e diretti come degli abiti di alta sartoria dalla foggia innovativa per scuotere le coscienze tentando di arrestare la dilagante piaga sociale del femminicidio.
Alla presenza del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Vincenzo Tromba, docente di Teoria e Metodo dei Mass Media, della scrittrice Marinella Fiume da sempre impegnata nella lotta a favore dei diritti delle donne, l’imprenditore Marco Celeschi, lo stilista Giovanni Palella della Maison Alta moda spose Amelia Casablanca, il giornalista Franco Liotta voce maschile del momento letterario dedicato alle tante troppe donne scomparse come Giordana Di Stefano o Stefania Noce hanno sfilato, insieme ai dipinti fotografici della mostra “Sogni Perduti” realizzati da Donatella Turillo, oltre trenta abiti e costumi teatrali colorando di rosso il tribunale di Catania. Tante le macchine ferme a piazza Verga, Corso Italia e via Vincenzo Giuffrida per assistere ad una manifestazione capace di unire il glamour della moda con la rigidità delle Istituzioni per educare al rispetto dei diritti umani senza alcuna distinzione di sesso o età.
Subito dopo l’incontro al Palazzo di Giustizia l’intero esercito di modelle e di partecipanti si è spostato nella storica ed affollata via Umberto per un fash mob sulle note di “Nessun Dorma”. Enorme la curiosità dei tanti passanti che incuriositi si sono sbizzarriti con gli smartphone scattando e rubando selfie con le modelle per una serata in memoria del sangue di tutte quelle donne uccise senza colpa.
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