“Parliamo di Donne”: Cristina Coco, colta studentessa di “Onicotecnica”

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“Parliamo di Donne”: Cristina Coco, colta studentessa di “Onicotecnica”

Oggi mi piace parlare di questa giovanissima donna:

Cristina Coco, ventuno anni, bruna con grandi occhi di velluto nero. A parlarle, si scopre una moderna ragazza d’altri tempi: gli antichi valori su cui si fonda la sua educazione, la pongono in ogni caso in una dimensione un po’ distante rispetto a quella di alcuni coetanei. Perciò, a volte si sente sola, sola in questo mondo fatto di contatti virtuali, rimpiange il tempo delle grandi compagnie, quando per divertirsi bastava ritrovarsi in piazza e stare insieme a chiacchierare guardandosi in faccia. Cresciuta in una famiglia in cui alle riunioni domenicali si supera il numero di trenta coperti, ciò che aspira ad ottenere, oltre la propria affermazione professionale, è un amore vero e rassicurante che le confermi il forte senso di appartenenza verso la famiglia che la sua famiglia le ha trasmesso. E’ sensibile e cerca la verità nelle persone e non riesce a concepire rapporti d’amicizia e sentimentali privi di coinvolgimento, di stima e di franchezza. Cristina ama sorridere, ama viaggiare, ama le sue radici, ama gli animali e la natura, ama sognare e progettare. E ama il percorso di studi che ha scelto con la testardaggine che la contraddistingue: ‘l’Onicotecnica’. Da sempre brava a scuola, diplomata al Galileo Galilei con 90/100, tutti si aspettavano che si sarebbe iscritta all’Università e lei lo ha fatto: entra in “Scienze Farmaceutiche applicate”, sostiene diversi esami con ottimi voti. Ma in ciò che studiava mancava qualcosa, tutta quella parte creativa a cui la sua personalità aspirava; e più cercava di farsene una ragione del percorso scelto (in ogni caso con obiettività perché desiderava specializzarsi in “logopedia”) e più i suoi sogni si affermavano prepotentemente. Timorosa di dare un dispiacere alla mamma, si confida col padre che la spinge a fare ciò che vuole dal profondo del cuore. Così, adesso, la brillante studentessa liceale, la brillante studentessa universitaria, studia per diventare una brava “onicotecnica” e coltiva il sogno di aprire un centro tutto suo e, perché no, d’insegnare a sua volta.

– Chi o cosa l’ha indirizzata verso l’arte dell’onicotecnica?
“L’Onicotecnica è una figura che letteralmente significa “tecnico delle unghie”; al giorno d’oggi, sebbene più diffusa perché sempre più donne vi ricorrono per tenere le mani in ordine, è ancora sottovalutata. Mi auguro che un domani possa essere riconosciuta a pieno titolo. La mia passione nasce sin da piccola, quando adoravo farmi i disegnini sulle unghie e man mano riuscivo a fare sempre meglio, perfezionandomi, al punto che spontaneamente le amiche mi chiedevano di fare da cavie. Il divertimento negli anni si è trasformato in studio e approfondimento costante verso le tecniche ed i materiali insieme alla mia naturale e personale sperimentazione. Ho frequentato vari corsi di formazione che mi hanno permesso di acquisire le conoscenze che mi servono per arrivare un domani ad essere il massimo nel mio ambito.”

– Ritiene che oggi i mestieri siano trascurati, ad appannaggio di carriere universitarie immotivate?
“I mestieri sicuramente più trascurati sono quelli più antichi, quelli artigianali ed alcuni ormai sono del tutto estinti; è vero che lo studio, la conoscenza ha portato innovazione nel mondo del lavoro e crea sviluppo e sempre nuove figure professionali. Ma questo non significa che gli studi superiori diano garanzie e certezze e soprattutto carriere felici, per affermarsi nel mercato del lavoro. Il titolo molto spesso lo si raggiunge senza aver ben chiaro un obiettivo e si finisce per sprecarlo lavorando in call center o ai centri commerciali come promoter o commessa sfruttata e sottopagata. Mi piacerebbe pensare ad un mondo che abbia altri strumenti formativi più innovativi e più allargati, senza necessariamente veicolare attraverso le solite università.”

– Dal momento che lei è tanto giovane, posso chiederle come si vede fra dieci anni?
“Tra dieci anni spero di essere una donna che abbia già una famiglia e sia riuscita costruire il suo business. Sto studiando e facendo pratica nel campo estetico e non mi fermerò fino a quando avrò raggiunto la conoscenza e l’esperienza necessaria per raggiungere il mio sogno.”

– Una donna d’oggi cosa vuole veramente dalla vita?
“Le donne oggi in generale cercano prima di tutto l’indipendenza. Peccato che molto spesso scadono per questo, accettando ogni tipo di compromesso; oppure per la voglia di apparire sfiorano il ridicolo, cercando qualsiasi vetrina social o televisiva. Dall’altra parte della medaglia, ci sono donne che hanno raggiunto livelli manageriali invidiabili, ci sono donne impegnate socialmente e politicamente, donne scienziate, donne che fanno ricerca, donne astronaute, donne militari, la lista è lunghissima e per fortuna sono finiti i tempi in cui le donne facevano solo le segretarie o le commesse. Tuttavia, ancora non hanno le stesse opportunità e gli stessi riconoscimenti economici degli uomini, ma questo non le fa smettere di lottare e di affermarsi sempre più numerose giorno dopo giorno. Le donne che ammiro oggi sono quelle che lottano e conquistano il loro posto nel mondo senza per questo rinunciare alla gioia di una famiglia ed io sarò una di loro.”

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