di Patrizia Orofino
E’ di qualche giorno fa la notizia, della demolizione di strutture improvvisate come garage e box, nel quartiere di S. G. Galermo a Catania, dove al suo interno venivano ritrovati 11 cani malnutriti e spaventati. Grazie all’intervento della Polizia di Stato in collaborazione con i Vigili Urbani e l’ASP di Catania, i cani sono stati liberati e successivamente, un gruppo di loro affidati ad associazioni per la tutela degli animali gestite da volontari, mentre altri sono stati restituiti ai legittimi proprietari, grazie al microchip obbligatorio, secondo la legge, n° 281 del 1991, una legge quadro in materia di animali domestici a prevenzione del randagismo dello smarrimento oppure del furto del proprio cane. Benchè la legge sia stata varata nel 91, solo con l’Ordinanza del 2008 prorogata successivamente nel 2010, si è finalmente ottenuta, una massiccia campagna di applicazione dei chip, con la collaborazione dei veterinari e dei comuni che, sono riusciti a sensibilizzare parecchi proprietari di cani. Dopo avere quindi eseguito tutte le procedure atte a riportare ad uno stato dignitoso i poveri cani, le forze dell’ ordine, denunciavano otto persone con l’accusa di abbandono, stato in cui versavano gli sfortunati animali. Quello dei canili abusivi, è diventata una vera e propria emergenza, non è la prima volta infatti che, nel nostro territorio ma anche nel resto d’ Italia, vengano scoperti canili o pseudi accampamenti con cuccie fatiscenti adibite ad ospitare gli sfortunati animali. Secondo l’indagine della LAV (Lega anti vivisezione) del 2018, su dati di riferimento del 2016/17, la Lega ha chiesto alle Regioni e alle province Autonome di fare un quadro della situazione, indicando la quantità di cani restituiti ai proprietari, dopo che questi ultimi li avevano smarriti oppure gli erano stati sottratti, per poi ritrovarli grazie ai chip, nei canili rifugio autorizzati. Ancora una volta le discrepanze tra Nord e Sud Italia sono pesanti; su 114.866 cani presenti nei canili rifugio, sul territorio nazionale, il 72% si trova nel Mezzogiorno. Dati allarmanti, anche l’ENPA insieme alla LAV nel 2018 in un articolo pubblicato su: La Stampa, denunciò una situazione: “fuori controllo” che vede protagonista purtroppo il nostro Sud. Le indagini e gli interventi, per arrivare alla scoperta di canili abusivi, nel nostro territorio, sono costantemente monitorati dalle autorità, tuttavia a volte diviene difficile individuare questi lager abusivi. Speriamo che questa situazione finisca, al più presto anche con l’aiuto di privati cittadini, pronti a denunciare eventuali luoghi dove si possa pensare vi siano cani detenuti illegalmente.
Lascia un commento
You must be logged in to post a comment.