Uno spettacolo è un viaggio. In questo caso, un viaggio che parla di un viaggio. Un viaggio dentro New York e dentro il protagonista. One Man Show nel senso più compiuto del termine, questo atto unico vede in scena insieme all’attore solo due oggetti, uno sgabello e un quaderno, fedele compagno d’avventura, che imprevedibilmente si trasformano in un universo fisico di elementi. Una spumeggiante colonna sonora, come in un film, accompagna il protagonista nel suo percorso, arrivando con lui nel cuore della Grande Mela. La città che più di ogni altra fa parte dell’immaginario collettivo, appare improvvisamente sotto una luce nuova e unica: quella degli occhi del protagonista, che si perde nelle strade, nei locali e nei parchi di Manhattan, per poi ritrovarsi seguendo il filo di un racconto ritmato, divertente, tenero, e mai scontato. Il testo è basato su appunti di viaggi e del viaggio racconta l’avventura: l’esplorazione di New York da parte di un giovane quarantenne un po’ spaesato, per la prima volta solo in balia della variegata metropoli – e di sé stesso. La storia è dunque quella di un percorso di formazione, in cui il protagonista scopre un mondo nuovo finendo inesorabilmente per scoprire un nuovo sé. La vicenda è costruita come una sequenza di sketches, nel senso letterale di schizzi, ritratti della quotidiana urbanità, fatta dell’abbondante e multiforme materia umana che si riversa sui marciapiedi newyorkesi. Quelli che popolano Niuiòrc Niuiòrc sono personaggi al limite del surreale, vicini al fumetto e al tempo stesso profondamente umani e ‘normali’ nella loro peculiarità. Sono disegnati sintetizzandone i tratti in pochi gesti, per identificarli e fissarli indelebilmente nella memoria collettiva del pubblico. In un montaggio quasi cinematografico, luci e musica sono gli strumenti utilizzati in modo sincopato per incorniciare brevi scene e fulminanti rivelazioni: l’arrivo, il primo giorno di scuola, l’hotel, il ristorante, la panchina di Central Park. E soprattutto gli incontri con i ‘piccoli’ ed indimenticabili caratteri, indispensabili per dipingere il quadro dell’immensa città, dove scoperte, delusioni, incontri, disavventure, innamoramenti sono vissuti con un candore e un senso di inadeguatezza che divertono, commuovono e suscitano una inevitabile empatia.Dello spettacolo, che è comunque in continua evoluzione, esistono 3 versioni: da 30’, da 55’ e da 75’ circa, e una serie di “pillole” da 5 minuti, utilizzabili anche come trailer.
Biografia
Francesco Foti, diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, si perfeziona attraverso workshop di recitazione, di voce e scrittura in Italia e all’estero, con insegnanti del calibro di Susan Batson, Geraldine Baron, Greta Seacat, Jean Paul Denizon, Anton Millenin, Doris Hicks, Ludwig Flaszen, Kristin Linklater, Susan Main. Su queste basi ha costruito un curriculum variegato e di tutto rispetto in cui è presente innanzitutto tantissimo Teatro. Vivace protagonista di testi leggeri e divertenti, scrive e interpreta Le relazioni più o meno pericolose (con Margherita Antonelli) e Sotto il vestito Foti, includendovi alcuni dei tantissimi personaggi nati durante il suo sodalizio con il mitico gruppo dei Cavalli Marci, dopo 3 anni di sold out nei teatri di tutta Italia e la registrazione di ben quattro diversi spettacoli per la rassegna Palcoscenico di Raidue: un vero record. Parallelamente e con altrettanto entusiasmo affronta autori classici come Pirandello, Shakespeare e Checov e i più moderni come Albee e Camus. Niuiòrc Niuiòrc, monologo brillante con sfumature poetiche, è il terzo lavoro da lui scritto, diretto e interpretato. Tra i suoi progetti anche Venti Fotici, esperimento teatral-musicale in cui il pubblico è spettatore, complice e artefice della scaletta della serata, sempre diversa. Nel 2018 è protagonista maschile con Massimo Dapporto di “Un momento difficile”, che riprende la sua tournée nel Nord Italia nel 2019. Nel Cinema ha lavorato, tra gli altri, con Giuseppe Tornatore, Roberto Faenza e Giuseppe Piccioni. “Tiger boy”, cortometraggio di Gabriele Mainetti di cui Francesco è protagonista, è rientrato nella ristretta rosa dei dieci cortometraggi selezionati per gli Oscar 2014. In Televisione alterna felicemente ruoli drammatici e brillanti, interpretando con disinvoltura personaggi profondamente distanti fra loro.
Dopo esser passato dall’avvocato senza scrupoli di Squadra Antimafia 3 al fragile boss di Tutta la musica del cuore, dal mai cresciuto dj nella sitcom All Stars al perfido Sgrò di Intelligence, dal boss Stefano Bontade ne Il capo dei capi al buonissimo idealista Pietro Passalacqua delle due serie di Raccontami, è stato lo psicologo instabile de Una grande famiglia e il capotreno, coprotagonista degli spot di Italo. Degna di nota la sua interpretazione del giudice Mazza, “antagonista” di Francesco Montanari nella serie tv Il cacciatore, della quale ad Aprile 2019 inizierà le riprese della seconda stagione. Ha lavorato molto anche in Radio (con Francesco Salvi e Paolo Villaggio, tra gli altri) e dal 2001 al 2004 è stato protagonista con i suoi personaggi su Radio KissKiss.
per informazioni e prenotazioni: teatro canovaccio Via Gulli , 12 tel.347.3124498 /328.4254497
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