I deputati Ars puntano il dito anche sul silenzio del governo regionale: “Qualcuno contava di concludere una grande speculazione nel silenzio dei media e del governo Musumeci? Agen sempre più in difficoltà”.
Palermo 28 marzo 2019 – “Sembrava che tutto dovesse avvenire in sordina, senza clamore, senza alcun dibattito pubblico, senza risalto alcuno da parte del governo Musumeci. Qualcuno pensava che la vendita di una infrastruttura, strategicamente tanto importante per l’intera Isola, potesse avvenire come fra le mura di un condominio, con una semplice, seppur legittima, assemblea degli attuali proprietari? E invece è successo esattamente il contrario. Il Movimento 5 Stelle ha ritenuto e ritiene, doveroso tutelare gli interessi dei cittadini, prima ancora di qualsiasi altro soggetto; ha ritenuto di dover evidenziare il rischio che le nostre porte di casa potessero finire in mani sbagliate o, peggio ancora, fra le mani di pregiatissimi speculatori, magari internazionali”. A dichiararlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Francesco Cappello a proposito del progetto di vendita degli aeroporti dell’area orientale dell’isola.
“Soprattutto il nostro ministro Danilo Toninelli – spiega la deputata Stefania Campo – è stato chiarissimo: il Ministero ritiene un errore privatizzare un bene pubblico che produce attivo, che ha di certo un futuro roseo e una straordinaria possibilità di crescita economica e strategica davanti a sé. Perché vendere? Perché vendere un bene pubblico che funziona bene, anzi benissimo? D’altra parte, non è consentito fare passi falsi, avventurarsi in mega operazioni miliardarie, mettere a repentaglio risorse economiche immense; ecco perché la privatizzazione degli aeroporti siciliani non può avvenire nel chiuso di una stanza. Abbiamo appreso tra l’altro del tentativo del presidente della camera di Commercio Sud Est Agen di acquistare dei capannoni per un polo fieristico nel Siracusano. A cosa serve questa operazione? O a chi serve? Il trasporto aereo merita un dibattito leale e trasparente sul territorio e, soprattutto, non si può pensare che quelle che verranno intraprese possano essere catalogate esclusivamente come scelte finanziarie e imprenditoriali. Sappiamo, oltretutto, che l’Enac sta approntando un piano nazionale sul trasporto aereo, analizzando e verificando le varie caratteristiche territoriali e strutturali degli aeroporti e del sistema nel suo complesso, perché non acquisire anche queste valutazioni prima di correre verso la privatizzazione? Tutte questioni che qualcuno pensava di non porre pubblicamente, ma – conclude Campo – hanno fatto i conti senza l’oste”.
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