Di Redazione
La cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, è stata divorata da un maxi incendio, ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle fiamme.
L’incendio è spento, ma la stabilità della cattedrale e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti. La volta della navata centrale di Notre-Dame a Parigi è crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia: è quanto si vede nelle prime immagini riprese dall’interno della cattedrale nella notte dai vigili del fuoco, di cui alcuni frame sono apparsi su media fra cui Cnn. Dalle voragini sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora brucia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all’abside si vede la croce dell’Altare maggiore. A terra pezzi di legno fumante.
“Il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina”, così in un tweet il direttore della Sala Stampa vaticana Alessandro Gisotti.
Piangono i parigini, si ferma la politica, come ha voluto il presidente Emmanuel Macron, che avrebbe dovuto annunciare in diretta tv importanti riforme. E che, in preda alla commozione, ha dato il primo segnale di riscossa: “La ricostruiremo tutti insieme”.
Il restauro della cattedrale di Notre-Dame de Paris “durerà mesi e anni”, ha detto il ministro francese della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora “troppo presto” per valutare la durata precisa della ristrutturazione. “In ogni caso – ha detto ai microfoni di France Info – ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti”. Riester ha precisato che “i due terzi del tetto sono andati in fumo” e che la “guglia è crollata all’interno della cattedrale, creando un buco nella volta”, anche “una parte delle vetrate” è andata “distrutta”.
Le opere d’arte di Notre-Dame verranno trasferite al Louvre dopo il rogo che ha devastato la cattedrale di Parigi.
Ed è iniziata una gara di solidarietà per la ricostruzione: la famiglia Pinault, tra le piu’ ricche di Francia, alla guida del colosso del lusso Kering, annuncia la donazione di 100 milioni di euro per il restauro di Notre-Dame de Paris. Il gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy) e la famiglia Arnault, quarto patrimonio mondiale, hanno annunciato una donazione di 200 milioni di euro. Il gruppo spiega di volersi unire “alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità”. Il gruppo, prima ricchezza di Francia, annuncia di mettere a disposizione “tutte le sue squadre di creatori, architetti, finanzieri, per aiutare nel lungo lavoro di ricostruzione e di raccolta di fondi”.
Nessuno dimenticherà questo 15 aprile, primo giorno delle celebrazioni della settimana Santa. Non lo dimenticheranno i tanti parigini che sono usciti di casa e hanno raggiunto sul parapetto della Senna, a sud dell’Ile-de-la-Cité, i turisti allontanati dalla spianata della cattedrale subito dopo le 18:50, quando le fiamme hanno cominciato a divampare su un’impalcatura. I lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, erano cominciati da pochi giorni.
In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che – sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia – è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta. Non ci sono feriti tra i fedeli o i turisti, l’unico in gravi condizioni è un pompiere, uno dei 500 intervenuti con ingenti mezzi per tentare di domare le fiamme che continuavano ad avanzare inesorabili. Non si sono visti Canadair, perché lanciare bombe d’acqua dall’alto avrebbe potuto causare danni se possibile peggiori. Il rettore ha aggiunto che reliquie preziose come “la corona di spine” di Cristo – stando alla tradizione – è intatta.
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