“Niente sconti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad esempio, nello stabilimento catanese di Stm dove molti lavoratori delle squadre di produzione sono da lunghi anni costretti ai notturni, benché si tratti di attività usurante con possibili, significativi, effetti nocivi sullo stato di salute. Insistere su questa politica del personale, respingere richieste e soluzioni proposte dal sindacato, è inaccettabile per Uil e Uilm. Abbiamo quindi proclamato sciopero dal 18 al 20 aprile, articolato per turni”. Lo annunciano i segretari generali di Uil e Uilm Catania, Enza Meli e Matteo Spampinato, insieme con il segretario territoriale Uilm Giuseppe Caramanna, che aggiungono: “Nessuna esigenza produttiva, esposta dai vertici aziendali, può giustificare il rifiuto di trasferire quei lavoratori di cui siano state certificate gravi patologie da enti pubblici. Questa, comunque, è solo un’evidenza della scarsa attenzione del management locale di Stm per salute e sicurezza del personale. È eloquente il fatto che nel modulo M5 la realizzazione della nuova postazione infermieristica sia stata rinviata: era stata prevista per quest’anno, forse si farà il prossimo. La Uilm, che denuncia “con preoccupazione le tante promesse non mantenute in materia di qualità del lavoro e tutela dei lavoratori nella Stm di Catania”, ha dunque indetto uno sciopero che avrà inizio giovedì 18 con la protesta del personale “Squadra D” e si concluderà sabato 20 con le “Squadre A e C”.
Sempre la Uilm, infine, rende noto che in queste ore una nuova sentenza esecutiva – dopo quella di gennaio dello scorso anno – ha riconosciuto il diritto dei dipendenti Stm a percepire la maggiorazione per le indennità della mezzora mensa non pagata dall’azienda. Il giudice, nell’ultima pronuncia, ha stabilito il pagamento di circa 4 mila euro in favore di ciascun ricorrente per il periodo 2007-2017. “Dispiace dover esclamare: l’avevamo detto!”, commentano Spampinato e Caramanna ricordando “la provocatoria risposta del Capo del Personale che aveva sfidato le organizzazioni sindacali invitandole a presentare milleduecento ingiunzioni di pagamento, solo per far valere quanto espressamente previsto dal contratto nazionale di lavoro”. “Restano adesso l’amarezza e lo sconcerto – concludono i rappresentanti Uilm – per l’atteggiamento di chiusura della direzione aziendale che, malgrado le decisioni della magistratura, s’è irrigidita nella propria condotta. Motivo in più per invitare tutti i turnisti a far valere i propri diritti aderendo alle vertenze già presentate dai legali dell’organizzazione sindacale”.
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