Musumeci (Ugl): “Gravissimo cacciare via chi chiede trasparenza. La Regione intervenga per il ripristino della legalità.”
La rappresentante e dirigente sindacale della Ugl, all’interno della sede di Catania della “Società degli interporti siciliani”, ha ricevuto nei giorni scorsi la lettera di notifica del licenziamento a firma dell’amministratore unico della partecipata della Regione Siciliana Rosario Torrisi Rigano. Una vicenda paradossale, quella che vede protagonista la dipendente, visto che la cessazione del rapporto di lavoro è dovuta al mancato ritiro di una raccomandata contenente delle giustificazioni ad una contestazione disciplinare inflitta alla lavoratrice, su presunte irregolarità riscontrate dalla presidenza in ordine alla produzione di titoli ed attestazioni legate al curriculum della stessa. “Il provvedimento emesso dal vertice è di una gravità assoluta, poiché basato su pretesti e illazioni le cui controdeduzioni stranamente non sono state ricevute, giocando sull’equivoco del cambio di indirizzi a pochi metri di distanza dal vecchio. Resta il fatto che Torrisi Rigano ha firmato la cacciata di una sindacalista rea soltanto di aver svolto il proprio dovere, chiedendo trasparenza e denunciando le anomalie che ha riscontrato nello svolgimento del suo incarico, continuando ad invocare chiarezza nonostante nel tempo avesse già avuto modo di subire vessazioni da parte di colleghi e trattamenti al limite del mobbing da parte dell’amministrazione societaria – afferma il segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci. Questo è soltanto il finale di una storia scritta, che anche noi come sindacato già a suo tempo avevamo avuto modo di denunciare, auspicando un cambio di rotta nella gestione dei due interporti della Sicilia. Al contrario abbiamo trovato un amministratore sordo, che ha continuato a condurre la società alla stessa stregua dei suoi predecessori, per di più aggravando ulteriormente la difficile condizione della partecipata. Risultato è che l’unica voce che chiedeva dall’interno un radicale cambiamento per il rilancio dell’azienda è stata prima isolata e poi allontanata, con tutto ciò che comporterà l’azione legale appena intrapresa dalla dipendente. Anche noi stiamo valutando la possibilità di intraprendere una causa per far valere il diritto previsto dallo Statuto dei lavoratori. Di certo c’è che, oggi, con una gara per l’affidamento del polo logistico andata deserta, con il progetto per il polo intermodale e la relativa strada di collegamento fermo al palo, con l’intenzione di ridurre il personale e con una ricapitalizzazione utile soltanto a consentire l’ordinaria gestione, l’avvocato Torrisi Rigano pensa soltanto a mettere il bavaglio a chi vuole semplicemente lavorare e fare il proprio dovere. Per questo abbiamo chiesto al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ed agli assessori regionali dell’Economia e delle Infrastrutture e della mobilità, rispettivamente Gaetano Armao e Marco Falcone, di intervenire con urgenza per salvaguardare la società dalla deriva e tutelare i lavoratori onesti. Ci auguriamo che anche la giustizia ordinaria e contabile, nonché la Commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana intervengano presto per fare chiarezza sulle conduzioni di questi anni della società regionale – conclude il segretario Musumeci.”
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