“Catania affonda ogni giorno sempre di più, a causa del dissesto economico del Comune, ma la politica regionale, nell’indifferenza più totale, ha più interesse a fare inciuci o litigare alle spalle della cittadinanza.” Dalla Ugl etnea, attraverso il suo segretario generale territoriale Giovanni Musumeci, è partito oggi questo duro atto di accusa nei confronti della deputazione regionale, durante un incontro con la segreteria provinciale del sindacato. “Da Palermo aspettiamo da mesi un segnale indispensabile nei confronti dell’ente comunale che, di recente, si era tradotto in un emendamento che consente l’accesso al fondo di garanzia regionale per gli enti in dissesto anche per il 2019. La norma – aggiunge Musumeci – avrebbe permesso a Palazzo degli Elefanti di prendere respiro potendo avere immediata liquidità per non interrompere i servizi essenziali, che giornalmente sono a rischio sospensione, nonché consentire il regolare funzionamento della macchina amministrativa. Da quasi un mese però, del cosiddetto collegato, a cui è agganciato l’emendamento, non se ne sa nulla, mentre all’ordine del giorno dell’Assemblea regionale siciliana vi sono altri disegni di legge si importanti, ma non quanto il prosieguo normativo della finanziaria regionale che, se approvato, eviterebbe alla nostra città la paralisi totale ed ulteriori disagi sociali. Intanto – prosegue il segretario Ugl – dalle pagine dei quotidiani regionali assistiamo quasi giornalmente a liti, accordi, insulti, ammiccamenti, tra i vari politici regionali che tutto fanno tranne che interessarsi dei problemi dei cittadini, salvo poi chiedersi, dopo ogni tornata elettorale, il perché aumenta il fenomeno dell’astensionismo… Il perché è semplice, ed è legato alla mancanza di fatti concreti. Peggio ancora quando obiettivo di questa classe politica è il primo cittadino, che da simbolo di unità di un intero contesto cittadino da difendere ed aiutare, è diventato oggetto del desiderio politico-elettorale per una parte dello schieramento e bersaglio su cui riversare odio partitico. La gestione del dissesto non ha colore politico – conclude il leader del sindacato catanese – e va affrontata nell’interesse esclusivo dei cittadini che pretendono un segnale di responsabilità in un contesto che sta quasi per esplodere.”
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