La Federazione del Sociale USB Ragusa condanna i gravi fatti di sfruttamento successi in questi giorni nelle nostre campagne. Ancora lavoratori sfruttati nelle nostre campagne da padroni senza scrupoli.
Nonostante la legge contro il caporalato e lo sfruttamento sia già in vigore da due anni, i padroni delle campagne ragusane continuano a trattare i lavoratori (italiani, stranieri, minori) come carne da macello.
La concorrenza delle merci, in un mercato globale sempre più spietato, viene combattuta dai nostri “imprenditori” scaricando i costi sui lavoratori: abbassando i salari e aumentando l’orario di lavoro, risparmiando sulla sicurezza, tenendo i lavoratori in condizioni di ricattabilità permanente per la questione alloggi o semplicemente perchè molto spesso questi lavoratori vivono nella stessa campagna dove lavorano con mogli e figli al seguito. Insomma, i padroncini dell’agricoltura ragusana credono di poter disporre di schiavi, non di lavoratori.
In questo contesto i sindacati della triplice (CGIL,CISL,UIL) pur annoverando tra le loro fila centinaia di lavoratori iscritti, non fanno nulla per contrastare questo stato di cose.Evidentemente sono impegnati più ad accreditarsi nei confronti dei padroni piuttosto che difendere i lavoratori.
I risultati della mancata azione sindacale sono sotto gli occhi di tutti.
Mentre le associazioni di categoria sono impegnate a difendere, nonostante l’evidenza, i propri associati i partiti politici latitano.
L’USB sa bene da che parte stare: con i lavoratori, contro i padroni e contro ogni forma di sfruttamento.
E per questo ci impegneremo a dare sostegno attivo ai lavoratori agricoli della fascia trasformata, riportando il sindacato ad agire in quelle campagne.
Lo stiamo già facendo come USB e continueremo a farlo.
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