Gran finale di stagione all’insegna della tradizione al Teatro Musco di Catania. Dal 23 maggio al 2 giugno “Il teatro dei Saitta” saluta il pubblico con “Il Malato immaginario” tradotto in siciliano dalla penna di Eduardo Saitta.
Ultima e tra le più belle commedie di Molière rappresenta una sorta di testamento dell’autore, il quale era solito affrontare temi attuali celandoli dietro episodi e personaggi farseschi.
Quando l’autore pensò a questo “malato” lo pensò con la sua modernità proprio come noi, oggi, pensiamo alla nostra. Inevitabilmente dunque la messa in scena è un “ritorno al futuro”, dove la figura di Argante, integra nei modi e nel linguaggio, avrà un contorno più vicino ai nostri giorni per sottolinearne l’attualità in un tempo che passa ma non cambia i rapporti.
Trattare un tema come l’ipocondria porta inevitabilmente ad intervenire sul testo e sulla regia con delle trovate nuove, moderne.
La storia rimane però invariata: Argante, uomo anziano ed ipocondriaco, vuole dare in sposa la sua bella figliola Angelica a Tommaso Diaforetico, figlio del noto medico Diaforetico.
Angelica tuttavia si ribella, invaghita com’è dell’aitante Cleante, rifiutando così il matrimonio combinato dal padre. A sua volta Argante, aizzato dalla seconda moglie Billonia, minaccia di mandare la figlia in collegio.
Nel frattempo Angelica chiede alla fidata governate Tanina, di informare il suo amato Cleante della terribile decisione del padre. Sarà la donna, scaltra ed arguta, il deus ex machina capace di sovvertire le sorti della vicenda, riuscendo a combinare per i giovani il più classico dei lieto fine.
Un cavallo di battaglia di Salvo Saitta che in 53 anni di attività ha saputo centellinarne le messe in scena arrivando oggi alla quarta, esilarante, versione con incredibile freschezza figlia di un adattamento che è il pubblico stesso a suggerire, spoglio di orpelli e più diretto che mai.
Lascia un commento
You must be logged in to post a comment.