L’onda Pride il 29 giugno scorso, è approdata a Catania. Una sfilata piena di brio, una festa dai colori dell’arcobaleno che, con la determinazione di sempre, ha ribadito il senso più limpido del significato dell’amore e di chi, sceglie di amare un compagno dello stesso sesso. Sono stati ricordato i moti di Stonewall, in occasione del cinquantesimo anniversario, di quel momento storico che cambiò definitivamente il volto delle comunità gay, abbattendo per la prima volta le discriminazioni di genere in tutto il mondo. La manifestazione ha avuto inizio alle 17:00 da p.zza Cavour (Borgo) è proceduta per via Etnea, per concludersi con saluti e ringraziamenti presso p.zza Università. Organizzatore del gay-pride catanese è stata l’ associazione Arcygay di Catania, diretta dal suo presidente di comitato Antonio Ferrarotto. Un successo annunciato quello del pride etneo, i numeri dei partecipanti, quasi 15 mila, è stata l’ennesima dimostrazione, di quanto stia cambiando il tessuto sociale, nei confronti delle comunità Lgbt. Era ora! Sul carro della sfilata presenti vari rappresentanti di associazioni lgbt della nostra città, come i Queers di Catania, dove in loro rappresentanza ha parlato Riccardo Messina, ribadendo il riconoscimento di diritti e di valori, contro ogni forma di discriminazione, omo e trasfobica. Giovanni Caloggero, ha dato il via alla manifestazione, esordendo così:-“Noi abbiamo un capitano…anzi una…capitana e si chiama Carola Rackete!”- dopo aver pronunciato il nome del capitano della Sea watch, un boato di approvazione ha invaso tutto il corteo. I fatti di cronaca recenti nei quali, la Rackete si ritrova dopo aver preso la decisione, di attraccare nel porto di Lampedusa riuscendo a far sbarcare i migranti ospiti della nave, ha riportato alla memoria il tema protagonista del pride dello scorso anno: Mare, Umanità e Resistenza, incentrato proprio sull’accoglienza dei migranti. Baci, abbracci e commozione, oltre i momenti di festa e musica quelle vissute al Gaypride, di Catania, gente di tutte le età, gay e non, un fiume che in tutti i sensi è andato contro corrente, per diritto egualitario, per diritto d’amore, per diritto alla formazione di famiglie arcobaleno. Aver sostenuto tale manifestazione, ha apportato ricchezza personale di tutti coloro i quali vi hanno preso parte. La festa dell’arcobaleno dell’amore e della pace, ha concluso per quest’anno il suo percorso di orgoglio lgbt, pensando che questo tipo di evento non deve essere qualcosa di etichettato come, “carnevalata” ma un momento di riflessione e di festa, perchè la vita in tutte le sue sfumature, va vissuta e celebrata, pensando ai colori arcobaleno come le pari opportunità, per tutti. Lo scenario del centro storico di Catania in tutto il suo splendore, ha fatto da cornice, dando l’arrivederci all’anno venturo.
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