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Tradizioni e cucina siciliana, in tempo d’estate: sua maestà…la caponatina.

Home Rubriche Tesori nascosti di casa nostra Tradizioni e cucina siciliana, in tempo d’estate: sua maestà…la caponatina.
Tradizioni e cucina siciliana, in tempo d’estate: sua maestà…la caponatina.

-“Cosa cucino oggi?”- Questa, la domanda quotidiana della maggioranza delle donne in carriera, massaie, mogli, madri, compagne. La stagione più calda dell’anno è arrivata e con lei ortaggi e frutti di stagione che, ci aiutano nella preparazione delle pietanze. Fortunatamente la nostra Sicilia, è ricca di gustose ricette tramandate da madre in figlia, nelle generazioni. Un passato prezioso che si rinnova con piatti tipici della culinaria sicula. Metroct, vuole da oggi dare una ricetta settimanale, con semplicità per dare un’idea di cosa mettere in pentola. Non siamo chef stellati, ma siamo donne che amano la cucina ed anche reinventarla senza tuttavia stravolgerla. Oggi scriveremo della Caponatina. Le origini di questo piatto risalgono al diciottesimo secolo, veniva servita come piatto unico accompagnato col pane. Un piatto povero e del popolo, che non potendosi permettere la carne o il pesce, le matrone dell’epoca, inventavano come potevano cibo, da offrire alla famiglia. L’insieme di ortaggi: Peperoni, melanzane, cipolla, sedano, olive bianche e nere schiacciate, pinoli, capperi, pomodori pelati, basilico, olio extra vergine d’oliva, sale quanto basta. Si può fare in due versioni, tradizionale, quindi fritta, oppure al forno. Quella al forno,è semplicissima da fare, si mettono tutti gli ingredienti e si fa cuocere in forno mescolandola ogni 10 minuti circa, per 45 minuti ed infine fare l’agrodolce, cioè un cucchiaino da caffè di zucchero e due/tre cucchiai da tavola di aceto di vino rosso; la cottura dipende dal forno se elettrico ventilato oppure statico, comunque la temperatura si aggira ai 230 C°.Ogni città sicula, ha il proprio modo di fare la caponata, magari con l’aggiunta di frutta secca oltre i pinoli oppure le patate, noi ci atterremo alla ricetta catanese. La tradizione etnea, vuole la versione fritta ecco il procedimento: in sequenza friggere con abbondante olio evo(extra vergine d’oliva) separatamente gli ortaggi tagliati precedentemente a pezzi grossolani; dopo aver fritto le verdure, si procede per far rosolare la cipolla, il sedano, i capperi, olive,pomodoro, basilico. Dopo avere eseguito tutto il procedimento, si procede per la parte finale: in padella si mescolano insieme tutti gli ortaggi fritti a fuoco moderato o lento, se preferite, come ultima fase, per amalgamare tutti gli ingredienti, si fa l’agrodolce(come sopraindicato) si fanno evaporare per 5 minuti i fumi dell’aceto, a fuoco spento, mescolando il tutto. Due foglie di basilico fresco, ed è fatta. Fatela riposare e servitela per consumarla, appena si sarà intiepidita o raffreddata completamente. La redazione di Metroct, vi augura, bon appètit.

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