Khamsin Festival 2019… che il sogno abbia inizio. Così esordisce sui social Sara Pappalardo, avviando con orgoglio la decima edizione del festival che accoglie maestri delle danze orientali da tutto il mondo e richiama ogni anno sempre maggiori interesse e curiosità. Un evento complesso da organizzare, soprattutto se si conta soltanto sulle proprie forze economiche, organizzative e di promozione. Costi non irrilevanti, molti maestri provenienti da tutto il mondo, da ospitare nel modo più confortevole ed accogliente. Tanti sforzi sostenuti per l’amore verso la danza orientale e gli innumerevoli rivoli che da essa si distaccano generando discipline diverse ma sempre in relazione, come la danza indiana (bollywood), quella hawaiana. Madre linguistica di tutte è sempre la danza del ventre, nata in un tempo antico ed indimostrabile, assorbita dalle corti per magnificare le feste d’intrattenimento ed offrire di essa il significato vero e reale che è quello legato alla fertilità, ai buoni auspici che, appunto dal ventre della donna provengono. In Mesopotamia, era un rito svolto dalle donne che così rendevano omaggio alla dea Ishtar (rappresentazione antropomorfa della Madre Terra), disponendosi in circolo e facendo roteare i fianchi, proiettando in avanti il bacino, per simulare il movimento delle onde del mare, la rotondità della Luna, l’atto sessuale del concepimento e dunque quello del parto. Evolvendosi e diversificandosi sul territorio (dal Marocco, passando per la Turchia e la Grecia, sino a spingersi verso l’estremo oriente) assume sfaccettature culturali legate alla religione, ai buoni auspici per i cicli stagionali di semina e raccolta; espressione collettiva di gioia o rituali di cordoglio. Diventa nel tempo forma di spettacolo alla quale cominceranno a prendere parte anche le figure maschili.
Le danze orientali, più di altri balli che richiedono anche un adattamento della postura e degli atteggiamenti, sono praticamente espressione spontanea dei movimenti naturali: vedono coinvolti fianchi, ventre, braccia, mani e spalle in una coreografia che in fondo è una proiezione immediata dell’espressività del corpo. Come tutte le danze, migliorano l’umore producendo endorfine, correggono il portamento, rendono elastiche le articolazioni, ritardano l’osteoporosi ed irrobustiscono il pavimento pelvico.
Sara Pappalardo, nota a Catania, ma soprattutto ad Aci Bonaccorsi, è la promotrice dunque, di questo appuntamento e ci spiega come l’evento è articolato: <<Organizzate al Palazzo Recupero-Cutore, le serate sono quattro, alle quali consiglio di essere presente, anche perché i costi sono possibili. La serata dell’11 ospiterà il concorso Enzo Puglisi, un caro amico scomparso tanti anni fa, amante del Teatro e dell’Arte in genere. Enzo riusciva sempre a strapparti un sorriso, trovando spunti per mettere in commedia la vita di tutti i giorni. A lui dedichiamo questo premio che prevede esibizione di soliste e di gruppi, premiati in ogni ordine, I,II,III classificato. Verrà consegnato un premio alla creatività scenica in onore di Enzo a giudizio della cantante e attrice Annamaria Castori. Il nostro concorso ha l’obiettivo di portare in scena, infatti, la creatività nella danza, concetto molto ampio che, semplificato, si traduce in inventare e creare qualcosa, generare qualcosa di personale attraverso le proprie capacità.>>
Il concorso si divide nelle categorie soliste e gruppi. In entrambe, le concorrenti possono portare in gara coreografie basate sullo stile Sharqui (classico e moderno) o sul Folklore mediorientale (Saidi-Baladi-Shaabi-Melaya-Hagalla-Fallahi-Nubian-Bambuteya). La giuria, il cui voto sarà insindacabile, sarà composta dai Maestri presenti al festival e da personaggi di rilievo nel mondo dell’arte.
<<Il 12 ed il 13, sono serate da non perdere assolutamente>> – prosegue la maestra – <<Quella del 12 è la serata faraonica, che oltre allo spettacolo gremito di ospiti che ne assicureranno la riuscita, prevede un party a tema. In ragione di ciò, invito tutti coloro che hanno il coraggio di osare, di vestirsi a tema, affinché si diventi tutti protagonisti. Quella di sabato 13 è il Gran Galà in cui si succederanno in un coloratissimo e dinamico arcobaleno tutti i maestri ospiti. L’anno scorso, la nona edizione si è svolta al Palazzo della Cultura di Catania, facendoci portare a casa soddisfazioni e consensi che ci auguravamo ma non aspettavamo con tanta affermazione. Invito tutti coloro che ci hanno seguito negli anni a non perdere questa decimo compleanno della nostra attività. Non è semplice organizzare un evento artistico così grande: ma bisogna aiutare l’arte che ci aiuta a rendere la vita bella e ad evadere. Serate create per far conoscere le danze orientali. All’interno delle serate, con il costo del biglietto, sarà possibile visitare anche una mostra di costumi folklorici. Inoltre, è stata installata una postazione presso la quale si potrà degustare dell’ottimo cibo.>>
Se siete amanti di tutte queste cose, il Khamsin Festival Sicily sarà per voi un’ esperienza che non vi deluderà. Si creerà un’occasione per prendere le distanze da certa mediocre letteratura che impone l’immagine di queste danze come foriere di provocazioni sessuali e nient’altro.
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