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No a casi Bibbiano in Sicilia. La Deputata M5S Schillaci interroga la Regione

Home Cronaca No a casi Bibbiano in Sicilia. La Deputata M5S Schillaci interroga la Regione
No a casi Bibbiano in Sicilia. La Deputata M5S Schillaci interroga la Regione

A nostro parere siamo vittime di un sistema e presenteremo una denuncia presso la Procura della Repubblica di Catania.

Dopo i nostri video denuncia, dichiara Falcone,  arrivano le prime reazioni :

L’assessorato ai servizi Sociali guidato da Giuseppe Lombardo interviene dopo la pubblicazione di un’articolo stampa: “La vicenda richiamata rischia seriamente – dice Lombardo – per la descrizione tendenziosa che ne è stata fatta, di pregiudicare la professionalità, la onorabilità, e persino la incolumità delle assistenti sociali del Comune di Catania, nelle quali ripongo piena e massima fiducia. Nel caso in questione sono state espletate con la massima cautela tutte le procedure ordinariamente previste, nell’ambito di una valutazione multidimensionale comprendente ruoli e competenze specifiche che interessano non solo il Comune di Catania. Valutazioni di carattere sociale sono quelle che producono le assistenti sociali attraverso relazioni apposite richieste dal Tribunale dei Minori, cui spetta la decisione finale e dirimente su questa vicenda così come in altre fattispecie similari. Valutazioni di carattere psicologico, psichiatrico e sanitario – “test proiettivi” ed “esperienze traumatiche” cui si è accennato – sono quelle che esprime l’ASP attraverso i servizi specialistici, anch’esse richieste dal Tribunale dei Minori. La delicatezza e l’importanza di questi casi richiedono la necessaria prudenza mediatica al fine di contenere quel clima di veleno e odio generato da fatti di cronaca nazionale, rispetto ai quali occorre evitare speculazioni e strumentalizzazioni nel supremo interesse della tutela dei minori”.

Chiederemo aiuto alla Magistratura per accertare eventuali abusi e omissioni (dichiara Falcone).

Tra domani e lunedì mattina sara presentata un dettagliato esposto denuncia presso la Procura della Repubblica di Catania -dichiara Falcone-al fine di accertare eventuali nostre responsabilità e/o eventuali responsabilità da individuare visto che eravamo andati spontaneamente a chiedere aiuto e invece ci ritroviamo ad essere a nostro parere vittime di ingiustizia e/o di un sistema.

L’ AssoConsumatori  CONSITALIA,  a seguito ricezione delle richieste di aiuto da parte della Famiglia Falcone-Altavilla, ha affidato incarico ai legali al fine di valutare un’eventuale richiesta di accesso agli atti e, per valutare tutte le azioni da intraprendere al fine della vera e giusta tutela del minore nonché per chiedere alla Magistratura di voler verificare il corretto svolgimento dei servizi sociali, visto tra l’altro che in passato, anche a Catania si sono registrate delle anomalie oggetto di attenzione investigativa.

No a casi Bibbiano in Sicilia. Deputata M5S Schillaci interroga la Regione L’atto parlamentare del gruppo Ars vede prima firmataria la portavoce Roberta Schillaci, componente del gruppo nazionale sulle pari opportunità del M5S: “La Regione Siciliana implementi la vigilanza sui servizi ai Minori allontanati dal nucleo familiare di origine”. Palermo 26 luglio 2019 – “Quanto accaduto a Bibbiano desta orrore e sconcerto. Occorre scongiurare simili accadimenti in tutto il territorio nazionale, Sicilia compresa. Per questa ragione sto chiedendo al governo regionale di implementare la vigilanza sui servizi ai minori allontanati dal nucleo familiare di origine”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci, componente del gruppo nazionale sulle pari opportunità del M5S che ha in queste ore depositato una interrogazione per chiedere maggiori controlli sullo stato degli affidamenti in Sicilia, rivolta al presidente della Regione e agli assessori regionali alla famiglia, alla Sanità e agli Enti Locali. “Come ben sappiamo – spiega la deputata – sono i comuni ad avere responsabilità su tali iter, ma la Regione deve promuovere per legge politiche per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia e a sostenere una rete di servizi per l’adozione con l’obiettivo di rispondere in modo adeguato alla complessità del percorso adottivo. L’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, infatti ha istituito anni fa la Commissione per l’adozione e l’affidamento familiare che si occupa peraltro di raccolta e monitoraggio dati sui minori in affidamento familiare e sulle risorse nonché su specifiche problematiche inerenti l’affidamento familiare. Quanto accaduto a Bibbiano pertanto non deve generare soltanto un’onda emotiva, ma la necessità di efficientare il sistema in ogni regione. Per questo motivo ho chiesto al governo Musumeci tra le altre cose quanti sono stati i bambini allontanati dalle famiglie, quali sono i relativi importi di finanziamento stanziati e costi sostenuti, separati per tipologia di prestazioni erogate; qual è l’importo medio giornaliero che la Regione destina, per ogni singolo ente, per ogni minore collocato e quali sono le procedure di verifica delle strutture per minori che la Regione adotta o intende adottare a tutela dei minori e delle famiglie” – conclude la deputata.

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