Come tutti sappiamo, almeno quelli che con questo caldo afoso hanno la forza di seguire i Tg, Salvini si appresta a staccare la spina a quello che era un “contratto di Governo” tra M5S e Lega.Un matrimonio stonato a tal punto che il M5S insisteva a dire che non era un’alleanza ma un contratto (come se ci sia differenza) .Ebbene aldilà di come si chiami è arrivato al capolinea. Il travaglio parte da prima delle elezioni europee, quando i due partiti al governo fecero una campagna elettorale feroce, l’uno contro l’altro. Passate le elezioni che sancirono la sconfitta dei Grillini e la vittoria eclatante di Salvini, la Lega iniziò un atteggiamento di insofferenza nei confronti dell’alleato che sin dalla costituzione della compagine Governativa ha sempre avuto un profilo di sudditanza nei confronti del socio di minoranza.
Oggi il caus belli è stato il voto diviso in Parlamento nei confronti della TAV dove l’emendamento per il no del M5S non è passato mentre quello della Lega ha ottenuto il consenso paradossalmente di tutta l’opposizione. Una crisi che poteva essere passeggera però Salvini ha voluto trarre le conseguenze della fine dell’alleanza chiedendo a Conti elezioni anticipate. Ora costituzionalmente non funziona cosi, è il Presidente della Repubblica, sentito il Presidente del Consiglio e i Presidenti delle Camere, riconoscendo che non c’è possibilità di formare una nuova maggioranza sciogliere il Parlamento ed andare a votare. Già ma chi vuole il voto anticipato? La Lega certamente, la Meloni anche Zingaretti (forse!) Mattarella ? non credo! Egli sa che si rischierebbe di andare a consegnare il Paese ad una coalizione di tendenza Nazi-razzista e questo per Mattarella sarebbe inaccettabile. Quindi le voci di un avvicinamento tra P.D, o una parte di esso (Franceschini e del Rio sono mesi che fanno da ponte) con il M5S sarebbe fattibile? per vili calcoli di bottega sembrerebbe di si molti dentro il M5S hanno la certezza che con i numeri attuali rimarrebbero a casa, senza la comoda poltrona di Parlamentare e senza reddito di cittadinanza (visto il reddito). Stesso calcolo tra i boys di Matto Renzi il quale si ostina a dire tutti a casa, NO ! al M5S mentre tra i suoi già serpeggia il pericolo di una non ricandidatura dato che ora sono una minoranza all’interno del partito. Quindi gli scenari balneari sono aperti , nulla di strano che in queste ore si stia preparando un ribaltone degno del “Enrico stai sereno”
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