Paolo Sidoti ed il suo ultimo romanzo, all’insegna del mistero.

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Paolo Sidoti ed il suo ultimo romanzo, all’insegna del mistero.

Paolo Sidoti scrittore catanese, ha presentato lo scorso maggio il suo terzo libro: Domani. Il Romanzo edito da Independently published, racchiude un mix tra mistero, triller, racconti ed argomenti contemporanei e attuali, il cui fine e filo conduttore lega amori, amicizie, religiosità e passione intrecciando fra tutti i racconti diverse chiavi di lettura. L’autore volutamente, immerge il lettore pagina dopo pagina dentro un’atmosfera di suspence e fascino come solo gli appassionati del genere thriller sanno fare. Paolo Sidoti quindi, è un’autentica rivelazione made in Catania per tutti coloro i quali scelgono di leggere questa tipologia di romanzi a tema, dal sapore misterioso ed intrigante. Abbiamo scambiato due chiacchiere con l’autore per conoscere… o scoprire, i misteri di “Domani.”

Domanda: Paolo, di cosa parla il suo libro?
Risposta: Il romanzo ha differenti chiavi e piani di lettura. Il protagonista si sveglia ferito dentro un campo zingari senza memoria. E’ un ambiente di forte degrado urbano e umano: Ladri, prostituzione, sporcizia dappertutto, combattimenti tra cani. Non ricorda più chi sia. Per vivere lava i vetri delle auto ferme ai semafori. Grazie ad una misteriosa profezia di una cartomante, scoprirà chi è veramente. Sarà influenzato dal mondo dell’occulto come anche da quello cattolico. Rinascerà a nuova vita e cercherà con tutto se stesso di abbandonare la vita che prima aveva vissuto. Ma si può cambiare la vera natura di un uomo? Siamo prigionieri del nostro destino? In fondo tutti abbiamo vissuto una volta nella nostra vita le sue stesse emozioni.

D: Perchè ha deciso di scrivere un romanzo con un tema così particolare?
R: Questo è solo l’incipit del thriller. Il protagonista per scoprire la sua identità sarà costretto a fare un lungo percorso, superare molte difficoltà e prove, che lo porteranno dallo squallore al raggiungimento di una bellezza incorruttibile. In fondo è quello che accade nelle nostre vite quotidiane che, spesso malediciamo a torto. “Domani” è una finestra su mondi diversi: I profughi che muoiono di stenti nei campi profughi del Libano, Tina una prostituta e tutto il suo mondo. La crociata medievale contro i Catari, trucidati perché accusati di eresia. La forte determinazione di Bianca, una suora che ha abbandonato l’abito religioso per aiutare i “Domani” degli altri. Una misteriosa macchina realizzata da Majorana che risolverebbe il problema energetico ed ecologico. E’ un thriller dove i tanti personaggi vivono la trasformazione del presente verso il domani, fondamentalmente è un romanzo d’amore, di speranza e con molti colpi di scena e la suspense di un thriller

D: A cosa e a chi si è ispirato in particolar modo?
R: Nell’ ultima pagina ho scritto una dedica che è stata fonte d’ispirazione durante la sua scrittura: “A tutte le anime scomparse in silenzio da questo mondo senza che nessuno abbia mai ascoltato la loro voce”: I profughi dei nostri giorni, i Catari del XI° secolo, ma soprattutto a tutti quegli uomini ai quali il potere di turno, ha saccheggiato la fede, la storia e la speranza del loro domani e di questa città: Catania. Per il suo finale, più di un lettore mi ha detto che è un romanzo pericoloso, perchè riappropriandosi della sua identità, istiga la gente a ribellarsi.

D: Quando uno scrittore decide di creare un’opera, la sua, quali sono gli elementi focali che propendono poi alla stesura della storia?
R:Ogni scrittore trova nel tempo la sua personalissima fonte e modalità d’ispirazione, ma tutti attingiamo a piene mani, da quella fonte inesauribile che è la vita quotidiana. Con i plot, gli elementi antagonisti e tante storie sospese nell’aria che attendono d’essere vissute e quindi d’essere scritte.

D: Ha riportato un’illustre genio nel suo libro, Ettore Majorana, come mai?
R: Gran parte del romanzo è ambientato a Catania, ma anche Roma, Milano, Svizzera, Normandia, Buenos Aires, Canada, Beirut. E’ una Catania misteriosa; un antico ordine cavalleresco medievale sopravvissuto fino ai nostri giorni, angoli della città poco noti, sconosciuti e misteriosi, come la scomparsa del fisico catanese Ettore Majorana. Nel romanzo condivido la tesi di Leonardo Sciascia. Avere il possesso di una sua sconosciuta invenzione, nella narrazione sarà in centro di un intrigo internazionale.

D: Quale messaggio vuol inviare ai catanesi e non, che leggeranno il suo romanzo?
R: Io scrivo i libri che mi piacerebbe leggere. Un libro deve divertire, fare evadere, ma anche fare riflettere e insegnare cose nuove. Un po’ come la vita.
Molti lettori cercando informazione su internet, su alcune aspetti del romanzo che credevano finzione, rimangono stupiti scoprendo la loro verità. Ogni libro ti sceglie come lettore, per portarti in un viaggio che attraverso i suoi luoghi, personaggi a atmosfere, ma ti porterà a vivere la più grande delle avventure, quella dentro te stesso.

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