Quando si conosce qualcuno come Giorgia Butera, non si può fare a meno di sentire il proprio cuore agitarsi, appena comprendi le ragioni d’ amore che la spingono ad essere portavoce dei più deboli, cercando quei diritti umani e le libertà democratiche, per garantire che nessuno possa essere vittima di violenza e privazioni; tutti indistintamente a prescindere dalle proprie origini. Così non ho potuto fare a meno di chiedere a me stessa: -“ma fino ad ora io, come concepivo l’amore e l’altruismo per gli altri? Era amore o amor proprio, cos’è che spinge una persona ad amare tanto uomini e donne che non conosce, ed impegnarsi affinchè questi possano vivere e realizzarsi come desiderano?”- Di fronte a tanti pensieri che si aggrovigliano l’uno sull’altro, un senso di impotenza si impadronisce del mio io più intimo, continui a sentire, ciò che la Presidente della Mete onlus di Palermo, continua a comunicare; il suo progetto di vita che persegue insieme a tantissimi amici, colleghi professionisti di buon cuore e soprattutto di buona volontà. Laureata in Scienze della Comunicazione, Sociologa e Mediatore multiculturale, Giorgia ha al suo attivo aree di conoscenza e competenza che, l’hanno portata con determinazione e caparbietà a successi nel campo dell’acquisizione dei diritti umani in tutto il mondo, ma soprattutto in quelle parti di terra dove ancora oggi la prevaricazione e la violenza di genere nei confronti delle donne, vince ancora. In termini chiari Giorgia Butera come Mediatore culturale, ha il compito di fare da tramite fra un paese ed un altro, fra una cultura con tradizioni ed usanze che vanno accuratamente seguite e rispettate nel rispetto reciproco e per favorire il dialogo e la risoluzione dei casi di sopruso e violenza ai danni di donne, bambini, ma anche di uomini che ad esempio nei loro paesi vogliono cambiare le cose. Sia a livello pubblico che privato, la figura del mediatore multiculturale, va oltre l’integrazione vera e propria nel nostro paese, quindi con l’ausilio di lezioni di lingua italiana,oppure aiutando gli immigrati a muoversi bene, secondo le nostre leggi ed abitudini del territorio che, in tutto e per tutto deve garantire l’accoglienza a 360 gradi. L’ Associazione Mete Onlus di Palermo va oltre questo; gli interventi umanitari di cui si occupa Giorgia Butera e tutti i membri di Mete onlus, riguardano la negazione dei diritti civili per i quali si avvia una mediazione con il sostegno delle istituzioni contattando direttamente il paese, coinvolto in storie di violenza. Anche l’ organizzazione di campagne come quella di: “Woman’s for freedom in Iran,” fondamentali per l’informazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, cercando così di smuovere le coscienze, per adoperarsi materialmente a fin di bene per il prossimo nostro. La Presidente Giorgia Butera nel 2016, ha ricevuto la Medaglia al valore e l’impegno per i diritti umanitari, riconoscimento consegnato dal Presidente della Repubblica Mattarella; una medaglia importante che sancisce di fatto l’operato della Butera e di tutta l’Associazione Mete onlus. IL dialogo istituzionale infatti, è fondamentale per la tutela giuridica per instaurare il dialogo necessario per raggiungere l’obbiettivo del diritto all’esistenza dignitosa e paritaria di genere. Varie campagne sono state avviate, sempre da questa Associazione, dalle spose bambine, al turismo sessuale dove il nostro paese ha il triste primato d’essere in testa alle statistiche per partenze verso paesi dove vi è lo sfruttamento della prostituzione minorile coinvolgendo non solo adolescenti ma anche bambini, la pedofilia che incombe come scempio umano sulla pelle di innocenti bambini. Questa è una delle battaglie di Mete onlus. L’ultima intrapresa è quella a favore delle donne in Iran, dove una delle protagoniste che si sta cercando di aiutare con tutti i mezzi diplomatici e mediatici, ha il volto dell’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh, arrestata proprio perchè porta avanti un progetto di libertà democratica per le sue sorelle in Iran. Infatti il conferimento della cittadinanza onoraria a Nasrin da parte delle autorità istituzionale del capoluogo siciliano, è un chiaro monito per supportare la sua causa e dare risonanza massima sia a lei e ad altri casi simili non meno importanti.
Il pugno allo stomaco per chi ha una coscienza arriva eccome, anche quando Giorgia ironicamente fa sapere che, una battaglia non aspettata ed improvvisa, ha fatto capolino nella sua vita. Gualtiero, così battezzato da una cara amica giornalista di Giorgia, denomina il cancro che in questi mesi ha colpito questa Donna con la D maiuscola; la forza, quella stessa che mette nelle sue cause, adesso va incoraggiata da tutti. Non si lascia abbattere lei che Gualtiero lo ha chiamato per nome come tutto quello per cui lotta incessantemente da parecchi anni ormai. Non si piega, solo per questa parentesi della sua vita ma vuole col suo esempio trasformare la sua esperienza in esempio di prevenzione contro il cancro. Infatti proprio grazie a questo che ha potuto scoprire che Gualtiero era li in agguato. Parola d’ordine: coraggio. Quando la nostra conversazione era arrivata quasi alla fine le ho domandato:-” Cos’è la dignità umana per Giorgia Butera?”- lei molto semplicemente ha risposto:-” E’ quel valore che presenta noi stessi e ci rappresenta nel mondo. E’ la nostra pelle nuda, e questo mi fa pensare a quante volte ho visto con i miei occhi la pelle torchiata dal fuoco sui corpi degli immigrati come fossero bestie. Dignità squarciata dalla negazione dei più semplici e per noi occidentali, scontati diritti umani. Noi dei cosiddetti paesi civili e democratici abbiamo il dovere morale ed etico di far capire che tutti questi soprusi devo finire. La pelle nuda si, la prima cosa che va fatta sempre, è quella di accarezzarla alleviandone le sofferenze e poi vestirla. Tante guerre ho vinto, intervenendo al Consiglio dell’ONU e tante altre purtroppo no! Ci vuole costanza e tempo, l’attivismo in prima linea, è uno strumento che agisce concretamente, con il quale posso farmi portavoce, di chi non può difendersi perchè gli viene impedito. Ringrazio il prezioso aiuto di tutta la nostra Associazione Mete onlus, ma ringrazio soprattutto coloro i quali accolgono le mie battaglie e mi sostengono con il loro affetto.”-
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