Cronaca misterbianchese del 1927 : “Questo comune si deve commissariare!”

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Cronaca misterbianchese del 1927 : “Questo comune si deve commissariare!”

“Toglieteci tutto ma non il Carnevale”: questo, in sintesi, il motto di tanti misterbianchesi. Non sto esagerando, posso testimoniarlo. Camminando nelle vie del centro, nelle ore successive allo scioglimento del Consiglio comunale – imposto dal Consiglio dei Ministri a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali – la parola che più ho sentito risuonare davanti ai bar e nei crocicchi non era “mafia” ma “Carnevale”; con la domanda fondamentale: senza il sindaco in carica, saranno organizzate le sfilate?
A questa richiesta darà risposta la Commissione di gestione straordinaria che per diciotto mesi avrà ampi poteri decisionali. La stessa Commissione, se vorrà, dovrà anche valutare le “istruzioni pedagogiche” che qualche giorno hanno ricevuto i dirigenti scolastici.
Nell’attesa, prendiamo spunto dai recenti fatti di cronaca per ricordare che Misterbianco, nel 1927, il Commissario d’Inchiesta Vincenzo Santoro fece delle indagini che misero in luce le distorsioni nella gestione della cosa pubblica, distorsioni tali che il maggiore Santoro scrisse: “Questo comune si deve commissariare!”.
Così si legge nella “Relazione sull’Inchiesta compiuta sulla situazione politica di Misterbianco”, datata Catania 13 aprile 1927, in cui si analizza l’operato del sindaco di Misterbianco (che era anche segretario politico del Fascio), dell’assessore all’Annona e dall’Assessore alla Polizia urbana.
In altra occasione scriverò su questa vicenda, ma almeno qui voglio ricordare che la gestione della spazzatura fu, nel 1927, la ragione che impose il commissariamento del Comune.
Ringrazio l’avvocato Lina Arena che mi ha concesso di consultare l’archivio del senatore Ninì Caruso, dove ho potuto leggere il fascicolo.

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