Di Maria Carmela Nicolosi
Si è svolto lo scorso 10 ottobre 2019 presso la sede A.N.F.I. (ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA) Sezione “Finanziere Luciano Roccella” di via Monastero, nr. 10 a Paternò (CT) un incontro di introduzione al tema della Violenza sulla Donna.
Ad organizzare l’evento il presidente dell’ANFI di Paternò Mar. Domenico Triolo Puleo e il delegato regionale per la Sicilia di GENS NOVA, cav. Franco Zerilli.
Proprio il Maresciallo Triolo, che ha fortemente voluto la sezione di Paternò inaugurata il 24 ottobre del 2018, da anni impegnato attivamente in varie attività di volontariato e, particolarmente sensibile al tema della violenza di genere, ha dato il via alla conferenza ringraziando i presenti per la sensibilità e disponibilità dimostrata e introducendo con una breve presentazione i suoi ospiti.
Sono intervenuti all’incontro come relatori il Ten. Avv. Antonio Maria La Scala, attualmente presidente nazionale dell’associazione Gens Nova e vice presidente nazionale A.N.F.I., la dott.ssa Sonia La Spina, psicologa, psicoterapeuta attualmente in servizio c/o l’ospedale Cannizzaro di Catania come psiconcologa, la dott.ssa Chirieleison Francesca in qualità di assessore ai Servizi Sociali – Istruzione – Pari Opportunità – Sanità di Paternò e le signore Giovanna Zizzo, mamma di Laura Russo e Vera Squadrito, mamma di Giordana Di Stefano.
In chiusura un saluto del Cap. Giuseppe Todisco, Comandante della Compagnia Gdf di Paternò.
Molteplici gli aspetti del tema trattati, dall’inciso sul “Codice rosso” legge n. 69 del 19 luglio 2019 entrata in vigore dallo scorso 9 agosto e che ha introdotto, come noto, modifiche al codice penale, di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, alla amara testimonianza resa dalle due mamme e superstiti che già da anni, continuano ad urlare il loro dolore e, con coraggio, oltre ad affrontare la propria battaglia personale, mantengono accesi i riflettori sulla triste realtà della violenza di genere e sull’interminabile calvario a cui purtroppo, le famiglie delle vittime sono sottoposte.
L’aspetto meramente normativo e legislativo è stato affrontato dall’avv. La scala che, pur riconoscendo lo sforzo del legislatore che, negli ultimi sei anni, ha emesso ben 3 provvedimenti legislativi molto importanti, ha tenuto a sottolineare ampiamente come, purtroppo, gli interventi normativi siano di fatto poco efficaci; infatti le vittime di violenze, non sono diminuite e, il fenomeno della violenza di genere è purtroppo quasi quotidianamente oggetto dei media.
L’ultimo provvedimento in ordine cronologico è appunto il codice rosso, preceduto dalla legge n. 4 del 2018, che tutela gli orfani a causa di crimini domestici e dalla legge n. 119 del 2013 che conteneva misure contro la violenza di genere, introducendo nuove aggravanti e ampliando al contempo le misure a tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica.
La n. 119/2013 metteva in campo risorse per finanziare un piano d’azione antiviolenza, presentato il 7 maggio del 2015 e che ha consentito di finanziare la rete di case-rifugio per le vittime di violenza e la formazione degli operatori di settore al fine di accrescere la protezione delle vittime,
e agevolare gli indirizzi di programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche territoriali di contrasto e trattamento della violenza contro le donne.
Inasprire le pene, garantendo la certezza della condanna e aumentando le pene minime previste per tali reati, afferma l’avv. La scala, in realtà serve più ai familiari delle vittime, per dare loro una risposta concreta affinché non perdano fiducia nel sistema ma, quello che va fatto realmente e seriamente e non solo per “timbrare il cartellino della coscienza”, continua l’avvocato, è tutta quella attività di formazione ed informazione non solo ai professionisti del settore, dalle forze dell’ordine agli operatori di comunità, agli psicologi ma principalmente alle famiglie, alle scuole, a tutti coloro che a vario titolo, hanno un ruolo nella battaglia alla violenza di genere.
L’intervento della dottoressa La spina, è stato incentrato sulla prevenzione, sulla importanza fondamentale di trasmettere un messaggio chiaro: l’amore non può coesistere con la violenza.
Il “ NONamore criminale” questo appunto il titolo bella breve presentazione che ha utilizzato per delineare gli aspetti patologici e le caratteristiche comuni alla personalità violenta, incapace in realtà di provare amore verso gli altri e, solitamente spinta da una forma di narcisismo, un forte egocentrismo che spinge spesso al possesso piuttosto che all’amore.
Sicuramente il cuore pulsante dell’incontro, sono stati i due momenti che hanno visto protagoniste Giovanna Zizzo prima e Vera Squadrito a seguire.
Il messaggio di Giovanna si può riassumere con una calorosa esortazione a non perdere la speranza; a non arrendersi nonostante quasi quotidianamente si registrano vittime di femminicidio.
Smettere di parlarne, smettere di lottare affinché questo fenomeno venga arginato il più possibile , afferma Giovanna, sarebbe come uccidere nuovamente le vittime e condannare all’ergastolo del dolore chi sopravvive che, molto spesso assume come unica missione, il poter prestare voce a chi voce purtroppo non ha più, rompendo quel muro di omertà e pregiudizi che spesso segue di fatto, i primi momenti di solidarietà verso le vittime e i familiari.
I sopravvissuti, hanno il compito morale, di trasformare il dolore e di divenire fautori di Bene, di Amore, questo è il messaggio di chiusura e di speranza utilizzato dalla mamma della piccola Laura Russo.
L’intervento della signora Squadrito è stato forse, ancora più incisivo: bisogna far capire l’importanza di denunciare, fin dai primi segnali di violenza, poiché spesso, si arriva all’omicidio, dopo una lunga serie di violenze fisiche e psicologiche che, la donna subisce per paura di chiedere aiuto.
Bisogna innanzitutto riconoscersi come vittime, afferma Vera, non giustificare le violenze e i maltrattamenti subiti e con coraggio denunciare l’accaduto, affinché non esitano più casi come quello della mia Giordana, perché purtroppo sono tante le giovani donne che si trovano nella stessa condizione in cui era mia figlia, accecate dall’amore che loro provano verso questi Non uomini.
L’amore non è violenza, sottolinea più volte Vera e, congedandosi, ringrazia la platea, il folto numero di uomini presenti in sala precisando che, i veri uomini sono quelli che stanno accanto alle donne, amandole, proteggendole e soprattutto rispettandole.
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