Di Maria Carmela Nicolosi
È di giorno 13 ottobre scorso l’ultimo incidente mortale accaduto sulla strada statale 121, nel tratto Catania Paternò.
Alle prime luci dell’alba l’ennesimo scontro nel territorio di Piano Tavola, in direzione Paternò. Il bilancio stavolta è pesante: 4 morti ed un ferito trasferito prontamente all’ospedale “Cannizzaro” di Catania.
I cinque, tra cui due minorenni purtroppo deceduti, erano tutti adraniti e rientravano a bordo della loro vettura, dopo una notte spensierata in discoteca.
L’ennesimo incidente autonomo e mortale dopo quello dello scorso 7 ottobre dove a perdere la vita è stato un uomo di 65 anni di Motta Sant’Anastasia.
E purtroppo il bilancio sale se, si considera il tratto da tutti comunemente noto come “scorrevole”.
La tratta Catania-Adrano-Randazzo è, in realtà, suddivisa in due arterie: il tratto Catania-Paternò, che è l’inizio della strada statale 121 Catanese (antico collegamento fra Catania e Palermo) e, il tratto successivo che da Paternò giunge fino a Randazzo che, invece, è la strada statale 284 Occidentale Etnea.
Un’arteria molto conosciuta e praticata quotidianamente da molti pendolari che si spostano dalle proprie residenze, per raggiungere il capoluogo catanese per motivi di lavoro, studio e interessi personali e, proprio per tale motivo, risulta ogni giorno intensamente trafficata.
Entrambi i segmenti segmenti (ss 121 e ss 284), sono ormai tristemente noti per essere stati teatro di gravissimi incidenti: nei giorni scorsi infatti, anche sulla 284, si sono registrati pesanti incidenti per alcuni dei quali, si è reso necessario anche l’intervento dell’elisoccorso per effettuare il trasferimento di un ferito grave presso l’ospedale “Cannizzaro”.
Va ricordato che per la ss 284 si attendono a breve i lavori che vedranno raddoppiarsi le corsie probabilmente, fino ad Adrano.
Proprio lo scorso 26 febbraio, infatti, a Palermo nella sede della IV Commissione dell’Ars, sono state presentate e dibattute le ragioni del raddoppio delle corsie della SS. 284 da Paternò fino ad Adrano.
All’incontro erano presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture Falcone, i deputati regionali Bulla, Zitelli e Papale, i rappresentanti dell’Anas, il presidente del Comitato Pro-raddoppio e i sindaci di Adrano e Biancavilla, assieme ad un amministratore di Ragalna.
Proprio l’assessore Falcone ha seguito, nei mesi scorsi, l’iter progettuale e ascoltato le esigenze dei vari ‘attori’ coinvolti nel progetto e, sia sulla base degli studi del Comitato che, delle risultanze tecniche ad essi legate – si è espresso con favore favorevole per il raddoppio fino ad Adrano, pur manifestando più volte, la necessità di rivedere assieme all’Anas i dati statistici sui flussi veicolari così da giustificare la soluzione prospettata da più parti.
Il Comitato pro-raddoppio SS. 284, il cui presidente è il prof. prof. Benedetto Torrisi, ha esposto le ragioni tecniche che – sulla base delle rilevazioni fatte dai piloni di rilevazione del traffico veicolare giornaliero – giustificherebbero il raddoppio da Paternò fino ad Adrano.
In un post facebook dello stesso comitato, datato 13 ottobre 2019 leggiamo – Non ne possiamo più!
Chiederemo di essere ricevuti dal Prefetto, dal Comandante della Polizia Stradale e dall’Anas per istituire “l’unità di crisi sulla sicurezza per la Ss284 e la Ss121”.
Non ne possiamo più di svegliarci al mattino e leggere un bollettino da guerra. E tutte le volte che ciò accade, pedissequamente informiamo le Istituzioni preposte inclusa Anas, affinché ognuno si renda conto cosa non sta facendo e quanto serve accelerare su alcuni percorsi di progettazione e sensibilizzazione. Serve sensibilizzare, educare e controllare per la sicurezza stradale.
Amaramente conclude: Serve adeguare necessariamente il percorso inadeguato al potenziale di traffico.
Va ricordato che anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sembrerebbe prestare particolare attenzione al tema della sicurezza stradale: in una nota sul sito istituzionale, dello scorso ottobre 2018, possiamo leggere: La sicurezza stradale è uno dei temi di maggiore attenzione per il Ministero. L’obiettivo è quello di far nascere, crescere e consolidare nel tempo una cultura della “sicurezza stradale”: non un semplice insieme di norme da impartire, ma il risultato di una maturazione etica di un comportamento che pone al centro il rispetto per la vita e per la persona umana.
Al fine di attuare tale proposito, si impegna a incrementare le campagne di comunicazione istituzionale e, proporre i progetti di educazione stradale per le scuole di ogni ordine e grado.
Facendo riferimento proprio a questa nota che, pare doverosa una riflessione: lo scarso valore che, sempre più spesso, sembriamo attribuire alla vita umana.
Notizie relative a gravi incidenti che, come in questi giorni, hanno visto le nostre strade macchiarsi col sangue spesso di giovanissime vite e che, gettano spesso, intere comunità nella disperazione e nello sconforto, dovrebbero farci se non altro riflettere.
A che vale, porgere sentite condoglianze e unirsi al dolore delle famiglie delle vittime se, come parrebbe, ce ne dimentichiamo non appena ci mettiamo alla guida?
Che valore diamo alla nostra stessa vita e a quella dei tanti altri utenti della strada se, adottiamo comportamenti pericolosi alla guida, se, complice la fretta ci lasciamo tentare dall’eccedere sull’acceleratore o, vittime della nostra spavalderia ci mettiamo alla guida magari dopo un bicchiere, quel bicchiere di troppo che, potrebbe davvero presentarci un conto assai salato.
A mio avviso, bisogna sensibilizzare alla sicurezza, bisogna modernizzare le strade rendendole sempre più accessibili e pronte a sopportare il crescente traffico, rendendole sempre più sicure e garantendo l’ordinaria e straordinaria manutenzione ma, ancor prima, bisognerebbe rieducarci al rispetto per la vita umana, come unico vero dono prezioso da tutelare e proteggere.
L’unico segreto per prolungare la propria vita consiste nel non fare nulla per abbreviarla.
Herbert Spencer
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