E’ stato presentato a Bergamo, il progetto definito “pilota” che vede la formazione degli operatori del 118 nella cosiddetta: Gender Variant ovvero come un operatore di primo soccorso, deve gestire il paziente trans gender al momento di un emergenza. Partecipano al progetto anche il gruppo Trans di Bologna. La formazione infatti è mirata su vari aspetti importantissimi che oggi grazie alla campagna di sensibilizzazione verso l’identità di genere strettamente legata alla vita personale di un uomo o di una donna. Spesso gli operatori del 118 si trovano in difficoltà di informazioni non solo se un trans gender ad esempio, assume terapia ormonale ma anche sui documenti d’identità che non risultano aggiornati sullo status di cambiamento sessuale del soggetto, creando difficoltà sulle registrazioni, a causa della burocrazia. Una serie di incontri volti alla formazione per preparare i volontari della Croce Rossa, intervenendo in modo opportuno durante le fasi di soccorso. Tutto questo ha lo scopo di perseguire l’obbiettivo di trattare la questione in maniera da rispettare per approcciarsi verso queste situazioni, in modo appropriato per non scalfire l’emotività particolarmente delicata e fragile di chi si sottopone al cambiamento sessuale. Comunicare a livello empatico, ma professionale con la persona trans in modo obbiettivo, semplice, veloce e privo di pregiudizio risulta essere la chiave migliore per soccorrere tutti gli uomini e tutte le donne (indipendentemente dal sesso cui appartengono) che, necessitano di aiuto in stato di emergenza.
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