Di Carmelo Santangelo
Sentiamo parlare diffusamente sui mezzi di comunicazioni, quotidiani, in TV e anche dalla voce delle scuole, di Bullismo, Cyberbullismo e atti di violenza di vario genere. Un’ombra inquietante che spesso fa vittime, talvolta anche con episodi estremi, nella loro debolezza incapaci di difendersi fisicamente e nel tormento subito tramite i social e l’internet.
Crediamo importante definire il significato delle due frasi: Bullismo e cyber bullismo al fine di comprendere in che modo è possibile difendersi di chi venga a trovarsi in tale triste maligna situazione.
Il Cyber bullismo è una sottocategoria del Bullismo vero e proprio, che consiste in quell’atteggiamento spavaldo, arrogante e sfrontato, di chi tende a prevaricare sui più deboli, con comportamenti violenti sia fisici che psicologici nei confronti della vittima, specialmente nell’età scolare, attraverso i social, internet, whatsapp o facebook.
Presso la sala delle Arti in via Roma a Gravina di Catania, col patrocinio del Comune di Gravina di CT, si è svolta una conferenza organizzata dall’Associazione culturale di promozione sociale “Beata Maria Cristina di Savoia“ presidente la Dr.ssa Milena Calabrò. Il tema oggetto della conferenza è il delicato fenomeno, purtroppo sempre più diffuso, “Bambini scomparsi e Bullismo”.
Hanno presenziato, oltre alla presidente, i padroni di casa Assessore alle Pari Opportunità e volontaria dell’UNICEF. Dr.ssa Patrizia Costa; Ass.re alla Cultura, Servizi Sociali e P.I. Francesco Licciardello; Per il Sindaco Massimiliano Giammusso, il Capo Gabinetto del Sindaco Dr. Marco Rapisarda; Segretario Regionale di Italia Reale Dr. Filippo Marotta Rizzo; Vice Segretario Nazionale giovani monarchici di Italia Reale Dr. Giuseppe Pensavalle; Telefono Azzurro, Uff. di Catania, Vera Ricco e Clemente Cipresso; Maestri di arti Marziali: Rino Limoli, 6°Dan kung fu; Carmelo Santangelo 5° Dan Shotokan, Ferdinando Barra e Davide Limoli.
Introduce, ringrazia e saluta i presenti la Presidente Milena Calabrò. “L’imbarbarimento della nostra convivenza sociale lo possiamo misurare nell’aumento della violenza, nella prevaricazione, nel razzismo e nell’odio che l’attraversano nelle scuole, nelle caserme (nonnismo), negli ambienti di lavoro, nelle strade (ultimo caso giorni fa ad Adrano un vecchietto massacrato di botte dal branco “per vedere l’effetto che fa”. Dalle cronache dei quotidiani si capisce come un numero crescente di persone che ritengono di essere autorizzate a mostrare i lati peggiori della propria personalità, senza la volontà di nascondersi o di occultare le loro bravate, rendendo pubblici i propri cattivi sentimenti quasi fossero motivo di vanto”. A seguire gli interventi dei relatori presenti lasciando molto spazio ai maestri di arti marziali: Limoli, Barra, Santangelo, quest’ultimo, breve ma conciso, lancia un appello alle donne, l’essere bersaglio di ogni tipo di violenza, purtroppo, quasi assente nelle palestre di arti marziali e spiega con molta bravura i punti vulnerabili del corpo umano, che, tra l’altro, il collo, la parte più piccola facile da afferrare conosciuta molto bene anche dagli animali è la zona più vulnerabile da proteggere dagli attacchi. Chi si è suicidato oppure è stato strangolato, dice, non ha mai potuto raccontare la sua agonia, ma ora sappiamo con precisione il tempo che intercorre dal soffocamento alla morte grazie agli esperimenti fatti dal M° Gianni Rossato, pubblicato nel suo libro dal titolo “SHIME’ WAZA” (Tecniche di soffocamento) e così conclude “Le parole, gli atti di scherno, le prese in giro, se pesantemente riflesse alla persona, possono avere effetti devastanti nell’animo e nella psiche di un giovane, tanto da spingerlo talvolta anche a gesti estremi. Accettare passivamente certi comportamenti violenti, lasciando che si diffonda un sentimento di impunità, non reagire comunque in ogni modo possibile, significa che si corrodono quelle reti di solidarietà che uniscono le comunità rendendo possibile la convivenza civile e democratica”.
E’ questo il patrimonio che le associazioni possono versare nelle sedi opportune a condizione di saper considerare, alla luce delle loro esperienze, errori e responsabilità dalle politiche mal sane.
“Saper vivere e confrontarsi con i più deboli occorre maturità, da questa sala, promette l’Assessore alla Pubblica Istruzione Licciardello, da domani partirà una campagna di sensibilizzazione a tema nelle nostre scuole”.
In finale una interessante e spettacolare dimostrazione dei comportamenti di lotta degli animali, per velocità, attacco e presa nei punti vulnerabili del corpo umano, per scoraggiare o atterrare un avversario prima che lui atterra me. I saluti e ringraziamenti ed un rinfresco hanno chiuso la conferenza.
Carmelo Santangelo
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