La vicenda del ragazzo tredicenne, il quale dopo un rimprovero della madre e la punizione per il suo scarso impegno a scuola apre il balcone e si lancia dal 5° piano, ci lascia profondamente amareggiati.
Ora tralasciando lo stato d’animo dei genitori a cui vanno le condoglianze di tutta la redazione, cosa scatta nella mente di una ragazzo che per dispetto fa questo insano gesto? attenzione può essere invece una fatalità, un incidente.
Oggi i ragazzi, i nostri figli hanno un rapporto troppo confidenziale con i genitori, con casi limite che esprimono un disagio familiare dovuto all’assenza di figure di riferimento genitoriali e che sfociano nella ribellione manifestandosi; nel bullismo, nell’alcolismo, nella droga, nel fare branco, oppure nel suicidio.
Non serve solo reprimere, ma prevenire questi fenomeni; nel passato la figura paterna per un ragazzo era il punto di riferimento; la madre era colei sempre presente con cui i figli, anche in età adulta, trovavano la spalla dove appoggiarsi.
La scuola dove si trascorre la maggior parte del tempo, faceva il suo dovere nell’educare alla crescita, tutto questo oggi non c’è più.
Vediamo crescere questi ragazzi sempre più ribelli, sempre più contestatori senza sapere bene cosa vanno a contestare. I genitori nella crescita dei figli contano sempre meno, perché si preferisce uniformarsi al branco, alle mode, che obbliga a fornire un tredicenne di cellulare.
Attenzione non è il cellulare o la sua mancanza, che rende un ragazzo coscienzioso o meno, ma è l’avere tutto, subito. La mancanza del desiderio, del lavorare per meritarsi il premio, una volta si comprava il motorino se si era promossi, oggi lo vogliono a prescindere.
La famiglia non è più quella di una volta, i litigi tra marito e moglie, le separazioni e i divorzi ricadono sui figli in maniera sempre più frequente dove i ragazzi sono diventati un mezzo di ricatto per l’altro genitore. Dove genitori separati cercano sempre di viziare i figli per fare un dispetto all’altro coniuge, ovviamente per fortuna non sempre è cosi,anche sé diventa difficile quantificare il numero di queste situazioni di disagio familiare.
Mi convinco sempre di più che la nostra società è diventata una giungla dove chi ne paga le conseguenze maggiore sono questi ragazzi che crescendo si porteranno dei traumi e delle lacune difficilmente saranno colmabili.
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