Non stupisce affatto il successo di pubblico che il premio Danzuso ha ottenuto ieri durante la sua diciottesima edizione. La serata condotta da Marina Cosentino, ha visto dopo i ringraziamenti di Giuseppe Lazzaro Danzuso e Filippo Donzuso in rappresentanza della famiglia ai quindici enti e associazioni promotori del Premio e in particolare a Maria Santagati, presidente di quel Lyceum che ha ospitato la manifestazione ed alla segretaria Vittoria Napoli. I riconoscimenti, splendide sculture realizzate da Pierluigi Portale, basate sul progetto grafico di Gianni Latino. il Premio Danzuso per la Cultura a Domenico De Meo, già premio Bellini d’oro, autorevole filologo belliniano in ambito internazionale. Il lavoro di ricostruzione e revisione da lui condotto sulla seconda versione di “Adelson e Salvini”, presentata in prima mondiale assoluta il 23 settembre 1992 al Teatro Massimo Bellini.
Premio di coppia, consegnato come detto da Carlo Alberto Tregua, anche per Romano Bernardi e Alessandra Cacialli: quando lui giunse allo Stabile di Catania da Milano nel 1963, attore già noto, inventò con Mario Giusti la Scuola di avviamento al Teatro, contribuendo, anche da regista, alla grande crescita culturale della città etnea nei decenni successivi. Anche con Antenna Sicilia dove ebbe ancora una volta a fianco la moglie, la raffinatissima attrice romana Alessandra Cacialli, che ha emozionato il pubblico con la poesia “Non perdona” di Pierpaolo Pasolini.
Il Premio per la critica è andato a Carmelita Celi che, come recita la motivazione: “grazie al dono di saper scrutare nell’animo della comunità in cui vive, può essere considerata l’erede d’elezione di Domenico Danzuso nell’interpretare il ruolo di ‘coscienza’ di Catania dall’osservatorio privilegiato della Cultura”. Non a caso nel consegnarle il riconoscimento la signora Lina ha ricordato che fu l’ultima collega che il critico volle vedere prima della sua morte.Tra i premiati c’era anche la gloriosa Marionettistica fondata a Catania nel 1921 e giunta alla quinta generazione di pupari, che hanno fatto conoscere l’Opra in tutto il mondo. Un piccolo momento del film “Il traditore” di Marco Bellocchio ha introdotto l’attore Giovanni Calcagno, premiato da Orazio Torrisi, patron del Teatro Brancati, ha poi entusiasmato il pubblico che affollava la sala rendendo, con i Fratelli Napoli, la “Rotta di Roncisvalle”.
Giovani in evidenza anche con le esibizioni del soprano Martina Scuto, accompagnata da Alberto Alibrandi, e del pianista Antonio Tiralosi. Due giovanissimi allievi di quello che fino a ieri si chiamava Istituto Musicale Vincenzo Bellini ma che, come annunciato dalla presidente Graziella Seminara, potremo, dal primo gennaio 2020, finalmente chiamare Conservatorio. Anche quest’anno il Lions Catania Host, con Elio Dottore in rappresentanza della presidente Francesca Toscano, ha consegnato una borsa di studio a un allievo meritevole dell’Accademia di Belle Arti: Serena Russo, che, come spiegato da Vincenzo Tromba, direttore dell’Accademia, frequenta la Scuola di Comunicazione e valorizzazione del Patrimonio artistico contemporaneo con il docente Virgilio Piccari.
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