Fastweb con la Covisan ennesimo esempio di delocalizzazione e licenziamenti

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Fastweb con la Covisan ennesimo esempio di delocalizzazione e licenziamenti

Di solito per natale troviamo il panettone e i regali sotto l’albero , quest’anno però i lavoratori e le lavoratrice della società “Covisian” hanno trovato invece un’amara sorpresa, una lettera con su scritto ESUBERi.
La vicenda: Covisan è una società di call-center che ha per committente principale la Fastweb la quale a Catania ha 200 operatori, ne vuole licenziare il 50% .
La Covisan gestisce un ramo della fastweb che si occupava della gestione dei clienti , in pratica si ha un problema sulla linea si chiama il numerino verde e in qualsiasi momento del giorno e della notte ci risponde un gentile operatore che cercherà di risolvere il nostro problema, però la Fastweb ebbe la felice idea di cedere la divisione alla Covisan ( creata sul momento?) in modo da diminuire i costi di gestione, non contenta oggi dopo avere preso degli impegni ben precisi decide di delocalizzare i servizi di call- center, dove? Ma in Albania, ovvio, dove uno stipendio è ancora più basso di quello che danno agl’operatori di tutti i call – center. Per onore di cronaca aggiungo che la notizia è appena esplosa e che le proteste iniziate a Catania sabato in via Etnea alla presenza dei segretari generali della UIL Enza Meli e della Uilcom Salvo Ugliarolo sono appena iniziate.
Si cercherà di aprire un tavolo di mediazione con l’azienda per cercare i limitare i danni, chiedendo l’intervento importante del Ministero del Lavoro, il quale aggiunge anche quest’altra vertenza tra le priorità del lavoro nel nostro Paese.
L’Italia da anni è diventata preda di imprese estremamente rapaci che spremano fin dove possono i lavoratori per poi con la scusa della delocalizzazione o di mancati guadagni vanno via, lasciando solo le macerie. Il caso Covisan è l’ennesimo esempio, sarebbe ora che chi ci Governa prenda delle decisioni al fine di smetterla con questa forma di pirateria aziendale, i cittadini hanno il diritto di avere garantito un lavoro senza la spada del precariato, non si può vivere sempre da precario per poi essere buttato in mezzo alla strada, gli ammortizzatori sociali non debbono servire solo per dare un contentino a chi viene violentato nella proprio dignità di essere umano, cosa possiamo fare noi comuni cittadini ben poco tranne che chiedere al momento che ci risponda un call – center di farci passare un operatore in Italia ed è un nostro diritto di legge che sia chiaro a tutti, con questo piccolissimo gesto dimostreremo a questi pirati aziendali che potrebbe essere non conveniente de localizzare.

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