di Carmelo Santangelo
Nel mese antecedente la celebrazione solenne della Patrona di Catania, Sant’Agata, l’Amministrazione Comunale diretta dal sindaco Salvo Pogliese, ad iniziare da oggi 12 gennaio, ha avviato il programma dei festeggiamenti con una interessante accoglienza di cittadini e turisti a palazzo di Città con visite guidate dalle 9,30 alle 12,00 a cura dell’Associazione Guide Turistiche Catanesi. Nella sala Bellini, si è esibito il quartetto de Guitarres composto da allievi del Conservatorio Catanese che si sono distinti in concorsi chitarristici nazionali e internazionali, con attività sia solistica che cameristica, essi sono: Samuele Vaccaro, Sebastiano Cantarella, Gloria Pafumi, guidate dal docente di chitarra, e rinomato concertista, Maestro Agatino Scuderi. A partire dalle 11,00, sempre nella sala Bellini, un concerto organizzato dall’Istituto Superiore di studi musicali Vincenzo Bellini di Catania diretto dal Prof. Epifanio Comis.
Ad iniziare di buon mattino, la più piccola delle 13 candelore, la Sant’Agata, ha fatto la sua prima uscita a piazza Duomo e sul più tardi all’interno del palazzo municipale, accolta da un gran numero di catanesi allietati dalla banda che al suo seguito intonava pezzi popolari.
Durante la nostra visita a Palazzo degli Elefanti siamo stati attratti da una delle ragazze dell’Associazione guide Turistiche, la Sig,na Giulia De Marco, che ad iniziare dalla carrozza, quella posta a sinistra dall’ingresso, spiega, oltre alle vicissitudine del passato, è legata alla storia di Catania perché è stata il mezzo che portò a Catania Vincenzo Bellini, dopo 40 anni dalla sua morte, (si ricorda nascita e morte del grande musicista catanese) Vincenzo Bellini, nato a Catania il 3 novembre 1801 e morì il 23 settembredel 1835 a Puteaux (Francia) sepolto nel cimitero di Père Lacheise. A Catania è seppellito nella Cattedrale del Duomo di Catania dove tutt’ora riposa. Molti catanesi hanno apprezzato la didattica della Sig,na Giulia perché ha piegato magistralmente molte delle opere del grande artista Giuseppe Sciuti, grandi e piccoli quadri di inestimabile valore posti nella sala Giunta, la stanza del sindaco, il corridoio, ovunque nelle stanze della segreteria, nella sala del consiglio, un vero e proprio museo dell’arte che grazie ai sindaci che dal dopo guerra si sono succeduti e grazie anche al all’impegno profuso in tutta la sua carriera del Cav. Gigi Maina, storico e cerimoniere di palazzo, al quale si deve tanto lustro di Palazzo degli Elefanti.
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