La deputata del Movimento Cinque Stelle ha proposto, attraverso una mozione, di istituire una commissione speciale per la filiera dei cereali dei legumi e derivati. Nello specifico si chiede di chiarire e studiare il fenomeno, sempre più massiccio, delle importazioni di grano e legumi in Sicilia visto che si tratta di prodotti spesso trattati con glifosato e che comportano una concorrenza sleale nei confronti degli agricoltori isolani.
La deputata dell’ARS ha illustrato la mozione e altre proposte a difesa dei prodotti e della salute dei siciliani in un convegno a Caltanissetta avvenuto oggi alla presenza di agricoltori,esponenti provinciali e regionali dell’associazione Agricoltori Riuniti. “La misura è colma: la Sicilia è invasa da grano estero di dubbia provenienza che comporta un duplice rischio, il primo per la salute dei cittadini, il secondo per l’agricoltura isolana messa in ginocchio da questa concorrenza sleale. Per queste ragioni ho chiesto l’istituzione di una commissione speciale che indaghi ampiamente su tutta la filiera, che vigili sui possibili rischi per la salute dei cittadini e che proceda a instradare i necessari controlli dei prodotti che arrivano nei nostri porti. Per farlo servono anche azioni per attrezzare laboratori di analisi chimiche e tossicologiche regionali che al momento non esistono”, ha spiegato Marano.“ Con il CETA l’accordo di libero scambio con il Canada la Sicilia è stata penalizzata pesantemente, nel più assuluto silenzio delle istituzioni prima fra tutte quelle delle Regione Siciliana, forse le nostre istituzzioni regionali non sanno che i cereali e i legumi dal Canada vengono trattati con il glifosato e con gli Ogm, si tratta pertanto di un grano di qualità inferiore al nostro e potenzialmente pericoloso alla salute che sta mettendo in ginocchio l’economia e la filiera di granicoltura Siciliana.
L’Associazione Agricltori riuniti si augura “che la commissione anticontraffazione sia costituita al più presto” inltre chiedono a gran voce che il sistema della certificazione del grano sia modificato indicando chiaramente la quantità di grano prodotta, in modo da evitare che grano che proviene dall’estero sia spacciato per grano siciliano
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