Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato dell’emergenza coronavirus e delle misure drastiche (e criticate) adottate fino a questo momento dal governo.
“La rinuncia che ciascuno di noi è chiamato a compiere è determinante per il benessere di tutti. Se tutti rispetteremo le regole indicate, il Paese potrà rialzare presto la testa […]. È assai difficile fare previsioni, perché siamo di fronte ad un virus nuovo e con un tasso di virulenza che ancora stiamo sperimentando”.
“Ho fatto anch’io il tampone ed è risultato negativo“, ha rivelato poi il Presidente del Consiglio parlando della sua personale esperienza del COVID-19.
Parlando del decreto con il quale sono state chiuse la Lombardia e 14 Province, il premier Conte ha provato ad ammorbidire i toni evidenziando come non sia propriamente corretto parlare di una zona rossa. “Il Nord non è propriamente una zona rossa, perché non abbiamo posto un divieto assoluto di ingresso e di uscita. Tutti sono invitati a diradare le occasioni di trasferimento, limitandole a esigenze lavorative, a casi di necessità e a motivi di salute”.Inevitabile poi un commento sulla fuga di notizie che ha preceduto l’entrata in vigore del decreto. La bozza è stata data in pasto alla stampa che ha ovviamente diffuso l’informazione creando il panico soprattutto a Milano e dintorni. “Chi ha fatto circolare all’esterno la bozza del provvedimento ha compiuto un atto irresponsabile […]. L’indebita diffusione del testo non definitivo ha causato confusione e incertezza presso i cittadini. D’ora in poi adotteremo contromisure affinché situazioni del genere non si ripetano più”.
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