di Carmelo Santangelo
La categoria dei pescatori rappresentata da Consitalia, Presidente Regionale Alfio Fabio Micalizzi, denunciano alle autorità istituzionali i danni dei provvedimenti dello stato ai fini di contrastare la diffusione dell’epidemia del Corona Virus che ha determinato la povertà sociale, nello specifico la categoria del settore ittico, (Pescatori e commercianti) dovuto al blocco delle attività produttive dei lavoratori del mare. Il provvedimento legislativo del capo del Governo ha determinato la chiusura indiscriminata dei mercati all’aperto e rionali senza prevedere alcuna alternativa e/o tutela delle Imprese dei pescatori e commercianti abilitate alla vendita di prodotti ittici.
L’Associazione dei consumatori “Consitalia” annuncia lo stato di agitazione di categoria e di stare per intraprendere le opportune azioni giudiziarie nei confronti degli Organi comunali, regionale e dello Stato in relazione alla indiscriminata chiusura delle attività, senza prevedere alcuna alternativa dei mercati ittici coperti, come per esempio quello dismesso di via Cristoforo Colombo e mercato orto frutta di San Giuseppe La Rena o ancor meglio nel piazzale all’interno del porto.
La categoria dei pescatori e piccoli armatori ha visto un calo di vendita del pesce fresco locale del 99% a causa dei numerosi decreti che hanno previsto il divieto di circolazione conseguenti all’epidemia che ha determinato la chiusura dei mercati anzidetti.
Tempo fa era stata, richiesta l’apertura di nuovi mercati all’aperto all’interno dei Porti – dice il presidente Micalizzi – con la creazione del “mercato del pescatore” a Km. 0, offrendo ulteriore sbocco per i cittadini utenti consumatori che in questo periodo di emergenza avrebbero bisogno di acquistare cibo per le loro famiglie, offrendo un servizio ritenuto essenziale, ma nessuna risposta si è mai avuta!
Si era avanzata richiesta anche per la realizzazione di un app in grado di mettere in contatto i cittadini con le barche dei pescatori per realizzare una vendita diretta pescatore- consumatore, e a tutt’oggi neanche quella ha ottenuto riscontro.
Considerato che lo il comune, la Regione e lo Stato devono provvedere alla tutela della salute dei cittadini, ma sarebbe anche giusto la tutela dell’economia delle Imprese e delle famiglie.
Per i motivi su esposti si intima agli Enti competenti di intraprendere concrete iniziative di supporto economico alla categoria, di semplificazione e snellimento amministrativo per la creazione dei mercati a Km 0, e dell’app, nonché per l’accesso ai bandi relativi ai fondi europei FEAMP Pesca e Acquacoltura. Ancora prevedere un indennizzo per danni diretti o indiretti (mancata vendita, crollo dei prezzi di mercato per scarsa domanda), raddoppio della soglia “de minimis” ( aiuti di Stato), aumento per un triennio della percentuale degli sgravi contributivi alle imprese di pesca, anticipazione del fermo pesca o scomputo delle giornate di pesca perse sul prossimo fermo pesca, sblocco ed erogazione dei pagamenti per il fermo pesca già effettuati e non ancora pagati; moratoria per le imprese di pesca dei contributi previdenziali e assistenziali; tasse e imposte, rate mutui, prestiti, esposizioni bancarie; intese con il sistema bancario per avere flessibilità nella concessione di fidi e aperture di credito; applicazione della CIGS in deroga a tutto il settore della pesca e dell’acquacoltura (ivi compresa la piccola pesca artigianale); la sospensione delle attività di tutti i GAC – FLAG e rimodulazione di tutti i finanziamenti da adeguare alle nuove necessità scaturite a seguito danni da blocco emergenza coronavirus, mancata vendita dei prodotti ittici, danni allo sviluppo economico e disoccupazione dell’intero comparto.
CONSITALIA, fiduciosa di un benevolo riscontro, nell’attesa ha conferito incarico all’ Avv. Francesco Silluzio, del Foro di Catania per seguire l’iter della vicenda.
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