di Carmelo Santangelo
L’emergenza contro la diffusione della pandemia da Corona virus fà scattare la molla all’urgenza della sperimentazione di farmaci idonei a contrastare l’infezione da COVID 19.
Come già annunciato nel nostro precedente articolo, non si possono somministrare farmaci se non si è autorizzati dall’AIFA l’unico ente in Italia ha dare l’autorizzazione.
Ieri dopo aver riunito l’apposita commissione ha emanato la seguente direttiva:
“AIFA autorizza nuovi studi su altrettanti retro virali per combattere il Coronavirus” , quindi da giovedì inizia la sperimentazione sul campo.
Si tratta di uno studio su due farmaci biologici, emapalumab e anakinra, che vedrà coinvolti quattro ospedali italiani per valutarne l’efficacia e la sicurezza.
Attraverso 54 pazienti si dovrà testare la capacità di ridurre lo “stress respiratorio”nei pazienti.
Un terzo farmaco già usato per l’artrite reumatologica, (sarilumab)è stato anch’esso autorizzato per le prove sul campo.
Il quarto e ultimo farmaco autorizzato, già usato per i casi gravi per l’artrite reumatologica si chiama tocilizumab.
Questi farmaci dovranno avere la capacità di bloccare gli effetti devastanti della polmonite causata dal Corona virus, in attesa del vaccino, al quale si lavora in vari Paesi su 44 diversi progetti, lo sforzo è quello di aumentare le armi terapeutiche da utilizzare contro il coronavirus.
Al momento, alcuni farmaci già utilizzati per altre patologie hanno dimostrato di essere efficaci, è il caso di alcuni medicinali antimalarici e anti-Aids, per i quali è giunta oggi l’autorizzazione che li rende a totale carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Bisogna aggiungere inoltre che in uso nei reparti che lottano contro il corana virus ci sono molti altri farmaci con differenti molecole, usate contro la malaria ma che riescono a dare sufficienti risultati alla lotta della polmonite da corona virus.
E’ bene però sottolineare come dice il farmacologo Silvio Garattini, “non abbiamo un farmaco specifico per la cura del Covid-19 e in una situazione di emergenza facciamo riferimento ai farmaci già utilizzati in Cina per questa epidemia, come nel caso degli antimalarici e degli anti-Hiv. La decisione su quale utilizzare spetta al medico in base alla situazione del singolo paziente, ma per poter dire che uno di tali farmaci è migliore o più efficace di un altro bisogna attendere i risultati degli studi clinici controllati avviati dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa”.Questo perché sono ancora in fase sperimentale soprattutto la loro combinazione e si aspettano i risultati”utilizzando per ora le molecole già esistenti in attesa dei risultati della sperimentazione”
Una speranza potrebbe arrivare anche dal plasma dei pazienti guariti, approccio utilizzato in Cina: un progetto di ricerca tra Toscana LifeSciences e Spallanzani, clonerà gli anticorpi da pazienti convalescenti per sviluppare una cura e un vaccino.
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