“Non scioperiamo. Continuiamo a lavorare nonostante regole non univoche e di dubbia utilità”

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“Non scioperiamo. Continuiamo a lavorare nonostante regole non univoche e di dubbia utilità”

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ricordato lo scorso 25 marzo  alla Camera dei Deputati che per quanto concerne la questione sanitaria il governo “ ha sempre operato seguendo le indicazioni del comitato tecnico scientifico ed ha mirato a contemperare l’esigenza di incidere in maniera bilanciata tra benefici e sacrifici imposti alla vita dei cittadini”.
Orbene, Presidente Conte, perché per “curare” l’Italia dal contagio economico e dal collasso sociale si pensa di poter fare a meno dei professionisti del lavoro e non si è costituita un’analoga task-force tecnica di supporto ai funzionari del ministero del Lavoro, del Mise e dell’Inps per trovare le soluzioni più immediate, sicure, pratiche per un unico ammortizzatore sociale universale ( A.S.U.) per tutte le categorie di imprese e di lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti, parasubordinati, colf, intermittenti?
Lo abbiamo scritto in un documento inviato al Senato per la discussione in commissioni per la conversione del decreto legge n.18 del 17/03/2020, ricorda il Presidente ANCL CT, Guido Sciacca, lo abbiamo ribadito dopo le aggressioni ai colleghi di Palermo, cui va la nostra solidarietà, con una Mozione finale degli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro riunita on line lo scorso 01/04. Tuttavia, continuiamo ad essere ignorati ed a non essere percepiti come “essenziali”, ancora di più in questa fase di straordinaria emergenza umana e sociale, perché dopo i lutti senza funerale, assisteremo, impotenti, al tracollo del tessuto produttivo, lavorativo e delle famiglie italiane fuori da ogni provvidenza economica  sufficiente e tempestiva con ben venti diverse procedure, una per regione, per gli accordi sulla cassa integrazione in deroga.
Non abbiamo scioperato e non sciopereremo, Presidente Conte, ma è stata più di una tentazione e di un legittimo proposito in tutta Italia ed in Sicilia in particolare dopo le aggressioni subite dai colleghi, non abbiamo ceduto all’appello di “incrociare le braccia” solo per senso di responsabilità, perché ci preme innanzi tutto assicurare alle aziende, alle classi lavoratrici e alle famiglie di poter contare testardamente sul nostro lavoro insonne di questi giorni, anche ieri, domenica delle Palme, il confronto della Consulta dei Consulenti del Lavoro con il dirigente della Regione Siciliana, Vindigni, sulla procedura della cassa integrazione in deroga è stato l’ennesima dimostrazione dello spirito di collaborazione che anima la categoria.
Ma lasciatecelo fare, il nostro lavoro, al pari di sanitari, protezione civile,  insegnati, forze dell’ordine, operatori ecologici, liberi professionisti, informatici che hanno continuato ad assicurare un servizio pubblico essenziale e che non si sono fermati!

Lasciatecelo fare, Presidente, l’interesse della nostra categoria è al servizio del Paese, non di interessi di parte, la nostra esperienza non è un intralcio burocratico ai tempi del coronavirus.

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