“La dichiarazione di stato di crisi per Agricoltura e Pesca in Sicilia è un atto tanto dovuto quanto apprezzato. I lavoratori, tra difficoltà e rischi enormemente accresciuti dall’emergenza in corso, stanno assicurando alle nostre comunità una produzione essenziale. Assieme ai lavoratori anche le imprese, quelle sane e responsabili, soffrono e procedono. Mai come in un’emergenza appare chiaro il motivo per cui si parla di Settore Primario!”. Lo affermano i segretari generali di Uila, Uila Pesca e Filbi-Uila Sicilia Nino Marino, Tommaso Macaddino ed Enzo Savarino commentando la decisione del governo regionale con la quale si chiedono “nell’ambito delle disposizioni nazionali e comunitarie” provvedimenti straordinari a sostegno di Agricoltura e Pesca siciliane, devastate dal blocco di moltissime attività che a questo settore garantiscono gran parte delle entrate.
“Dichiarare lo stato di calamità occupazionale e salariale – aggiungono gli esponenti sindacali – comporta alcuni provvedimenti conseguenziali che per i lavoratori, specie in questa fase, sono davvero indispensabili. Ci riferiamo, tra l’altro, alla proroga dell’iscrizione negli elenchi anagrafici per due anni in favore degli assunti da aziende in crisi, la sospensione del pagamento di ogni indebito verso l’Inps e la maggiorazione degli assegni per famiglie con figli minori o portatori di handicap. Sollecitiamo, altresì, l’immediata attivazione delle procedure per i contributi alle imprese di pesca e ai relativi equipaggi, oltre che alle società dell’acquacoltura. Vanno attivati i fondi di solidarietà al fine di salvaguardare aziende e lavoratori. Nessuno va lasciato indietro!”.
Dalla Filbi, intanto, arriva una proposta formulata oggi al termine di una riunione in videoconferenza dell’Esecutivo regionale cui ha preso parte anche il segretario nazionale Gabriele De Gasperis. L’organizzazione dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica chiede alla Regione che, come avviene nei casi di calamità naturali o di annate agricole oggettivamente negative, venga riconosciuto alle aziende agricole lo sgravio dei ruoli irrigui: “Per questo – spiegano Enzo Savarino e Gabriele De Gasperis – è subito necessario disporre, a copertura del provvedimento con cui si bloccano i ruoli emessi e in emissione, un contributo ai Consorzi per la compensazione dei minori introiti nei bilanci degli Enti”.
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