Detenuto agli arresti domiciliari aggredisce prima un vicino poi la Polizia

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Detenuto agli arresti domiciliari aggredisce prima un vicino poi la Polizia

Nel pomeriggio di ieri personale delle volanti dell’UPGSP ha tratto in arresto RIELA Lorenzo, classe 1978, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto resosi responsabile dei reati di resistenza, oltraggio, lesioni e minacce a PU, nonché evasione.
Nello specifico, giungeva sulla linea di emergenza la richiesta di intervento da parte di un uomo che era stato aggredito per l’ennesima volta dal vicino di casa, contro il quale già il 1° gennaio scorso aveva sporto denuncia per un analogo episodio.
Il richiedente, mentre si trovava insieme al figlio nel cortile condominiale per scaricare i pacchi della spesa dalla sua autovettura, veniva aggredito dapprima verbalmente e poi fisicamente, senza alcun apparente motivo, dal RIELA che gli causava contusioni al volto e alla mano destra. Solo grazie all’intervento di un vicino di casa e al fatto che il RIELA a causa dell’assunzione di alcool perdeva l’equilibrio cadendo rovinosamente a terra la vittima riusciva a trovare rifugio dentro casa e chiedere aiuto alla polizia.
Il RIELA dapprima insultava i poliziotti intervenuti, proferendo frasi ingiuriose anche contro la polizia, e successivamente in modo repentino si scagliava contro uno degli operatori, tentando peraltro di colpirlo al volto con una testata.
Solo grazie all’intervento del compagno di pattuglia, con grande fatica l’uomo veniva contenuto in attesa dell’intervento di personale sanitario. I due poliziotti venivano refertati con quattro giorni di prognosi ciascuno per le contusioni riportate a seguito della colluttazione con l’arrestato.
Ricostruendo i fatti si appurava che il RIELA già da tempo aveva un comportamento violento, tanto da aver aggredito pochi giorni prima un operatore addetto alla consegna della posta; tale comportamento si era aggravato nell’ultimo periodo generando uno stato di terrore nelle famiglie abitanti nel medesimo stabile che dichiaravano ai poliziotti di temere per la propria incolumità.
Alla luce dei fatti sopraesposti, si notiziava dell’avvenuto arresto il P.M. di turno che disponeva l’immediata liberazione del RIELA e la risottoposizione alla misura cautelare presso la sua abitazione.

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