La V Commissione dell’Ars non riconosce come “fuori sede” chi studia fuori dall’Isola e continua a rimandare il problema applicando modalità discriminatorie.
Dopo il Bando con cui la Regione Siciliana stanziava un fondo di 7 milioni per sostenere le studentesse e gli studenti siciliani fuorisede, a conferma delle nostre osservazioni sulla sua inadeguatezza e su alcuni aspetti discriminatori del Fondo, la Commissione Cultura Formazione e Lavoro dell’Ars ha redatto, all’unanimità, per le studentesse e gli studenti iscritti nelle Università siciliane che quelli iscritti negli Atenei fuori dall’ Isola.
Inoltre, la Regione Siciliana interviene, seppure in maniera inadeguata, nei confronti solo degli studenti fuori sede, ma non tiene conto dei tanti giovani siciliani che vivono di lavoretti occasionali, in nero o precari, che si trovano ora a dover pagare affitto e utenze senza avere un reddito sicuro.
È evidente infatti lau mancanza di volontà politica di affrontare seriamente la questione abitativa nella nostra Regione: il vero obbiettivo è di assicurare quote di profitto ai grandi palazzinari, che da sempre speculano sulle spalle delle nuove generazioni.
Allora, CHIEDIAMO alla Commissione che ha redatto la proposta di riformularla in una “modalità accessibile” a tutte le studentesse e gli studenti siciliani fuorisede.
CHIEDIAMO inoltre un incontro urgente per discutere SUBITO misure a sostegno dei giovani in difficoltà, il blocco del pagamento generalizzato di affitti e utenze per chi si trova in difficoltà economica: l’ esempio che viene dal comune di Aci Castello, in provincia di Catania, con il blocco delle tasse comunali e delle bollette dell’acqua, ci dimostra che è possibile, ma bisogna scegliere da che parte stare.
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