E adesso si cerca di mettere in tutti i modi una pezza ad una situazione che per settimane ha fatto acqua da tutte le parti. Lo scandalo del Cig è senza precedenti e acquista un sapore particolarmente amaro per tutti e non solo per i circa 130.000 siciliani che aspettano da quasi due mesi la cassa integrazione. I 2.000 “fortunati” che hanno ricevuto dall’Inps il via Libera al pagamento delle prime nove settimane di indennità sono un segnale evidente. Da qui le considerazioni del presidente del Comitato “Romolo Murri”, Vincenzo Parisi: “ I calcoli sono sotto gli occhi di tutti: sei ore lavorative al giorno, ad una media di una pratica all’ora, per 140 dipendenti che si occupano di questo, fanno 840 pratiche quotidiane e 4.200 nell’arco di tempo compreso tra lunedì e venerdì. Alla fine del mese si arriva a 16.800 pratiche. Se consideriamo questi numeri- continua Parisi- ci si rende immediatamente conto che, in un contesto privato, questo vorrebbe dire licenziamento in tronco”. Chiedere un bonus di 10 euro per ogni pratica da evadere, trasmetterla all’Inps e permettere così la liquidazione è un affronto a tutti coloro che sono stati duramente colpiti dal Coronavirus oltre ad essere semplicemente vergognoso. “Uno scenario di cui gli oltre 100.000 siciliani in attesa ne avrebbero fatto volentieri a meno-prosegue Parisi- Le dimissioni del dirigente firmatario del famoso “pizzino” sono un segnale importante. Una molla che deve servire in futuro per creare una macchina burocratica più snella ed efficiente da parte della Regione Sicilia”.
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