Chiediamo urgentemente un intervento pubblico per garantire il diritto al ritorno per lavoratori e studenti emigrati in difficoltà economica. In tutto il paese decine di migliaia di studenti e lavoratori fuori sede sono stati abbandonati dalle Istituzioni, ai quali ad oggi viene ancora chiesto di continuare a pagare affitti, utenze, spese e rette universitarie.
Ma come può permetterselo chi è rimasto senza lavoro perché precario o senza contratto, per chi ha la cassa integrazione in deroga che tarda ad arrivare e comunque ammonta solo all’80% del salario, o chi ha richiesto bonus da cifre ridicole elargiti come elemosina?
Con la campagna per il “Blocco del pagamento di affitti e utenze” abbiamo chiesto al Governo di dare immediata risposta ad un problema che era ovvio si sarebbe presentato. Ma il Governo ha risposto con le solite misure di propaganda (di carattere regionale come bonus affitti o risorse per i protocolli sulle morosità incolpevoli), che sono le stesse misure che già prima dell’emergenza si erano dimostrate insufficienti e inefficaci.
Ora tanti “fuorisede”, giovani che migrano da regioni più povere a quelle più ricche per avere un futuro attraverso percorsi di studio e “inserimento” in un mondo del lavoro precario e senza diritti, non sapendo più come sopravvivere alle spese quotidiane esprimono la volontà e la necessità di tornare nella propria terra d’origine.
In particolare è emerso il problema sollevato dalla Rete Noi Restiamo, dal Coordinamento Giovani Studenti e Precari Siciliani e anche da tanti singoli e gruppi informali che chiedono la possibilità di ritorno in sicurezza e a prezzi accessibili.
Il caso della Regione Siciliana è emblematico in quanto il Presidente Musumeci aveva annunciato, salvo poi tornare indietro, la chiusura totale impedendo i rientri, lasciando i fuorisede nell’impossibilità sia di restare, che di tornare.
Con le linee di trasporto limitate, voli saltati ma con biglietti già venduti, e l’impossibilità di raggiungere molte destinazioni, è urgente un intervento pubblico per regolare e garantire il rientro in sicurezza.
Per questo sosteniamo questo appello e sottoponiamo al Governo le proposte avanzate dal Coordinamento giovani, studenti e precari siciliani e da Noi Restiamo, per la messa a disposizione dei mezzi di trasporto necessari, a prezzi calmierati e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, per garantire il diritto al ritorno (a questa nuova generazione di emigranti).
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