In queste settimane si compiono scelte decisive per l’inizio del prossimo anno scolastico e grandi sono le preoccupazioni per organici, sicurezza, strutture.
Un particolare allarme vogliamo lanciare sull’ inclusione degli alunni con disabilità in Sicilia.- Ha dichiarato Luca Cangemi ,responsabile nazionale scuola del PCI.
I mesi della didattica a distanza sono stati particolarmente duri per gli alunni siciliani con disabilità, sia sul piano didattico che su quello relazionale, e settembre si annuncia denso di problemi. Le scelte disastrose rispetto agli organici del governo colpiscono particolarmente l’inclusione. Ci troveremo di fronte ad un inizio di anno scolastico con classi numericamente ingestibili, considerate le misure di distanziamento e con molte cattedre di sostegno vacanti. A ciò si aggiungono in Sicilia le manovre del governo regionale in particolare sulla questione degli assistenti igienico-personali e degli assistenti alla comunicazione. Queste figure professionali, decisive per l’opera di inclusione, sono state finora delegate agli enti locali che le hanno gestite prevalentemente con appalti. Una scelta sbagliata che ha portato a gravi situazioni di illegalità, allo sfruttamento degli operatori, a infiniti problemi nel servizio. In prospettiva è necessario riorganizzare il settore internazionalizzando queste figure nella scuola, con un piano di assunzioni e risorse adeguate. Invece il governo regionale, pensando a tagliare fondi e post di lavoro, ha rispolverato, sollecitando un parere del CGA, la soluzione di scaricare il peso dell’assistenza igienico- sanitaria sulle spalle dei lavoratori ATA della scuola pubblica. Non tenendo conto di tre fattori decisivi: gli organici ATA non sono neanche sufficienti per le mansioni già previste, per mansioni come quelle ipotizzate ci vuole una formazione specifica che non si improvvisa, deve esistere una corrispondenza di genere tra utenti e operatori che le scuole non possono garantire.
Anche per gli assistenti alla comunicazione, oltre ai problemi già da tempo sul tappeto di adeguato riconoscimento professionale e di fine dell’intermediazione nel rapporto di lavoro, si profilano nuove questioni con la un possibile ulteriore “spezzatino” della gestione, in particolare per ciò che riguarda gli alunni più piccoli.
Questo complesso di scelte disastrose mette a rischio l’inclusione e una quota significativa di occupazione. Esattamente il contrario di cui ci sarebbe bisogno in una fase sociale drammatica come questa.
È quindi necessaria un’immediata mobilitazione per cambiare radicalmente le politiche di settore-ha concluso Cangemi.
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