Per capire meglio cosa sia diventata la Formazione professionale in Sicilia, basta andare a Palermo e passare da Via Trinacria o da Viale Regione Siciliana, per trovarci giornalmente tanti lavoratori che da anni protestano sotto i balconi degli assessorati al ramo. E se ancora oggi gli stessi lavoratori continuano a sostare in quei marciapiedi, ció fornisce le dimensioni delle ingiustizie che sottendono in questo settore, che ha trasformato una storica attività in una storia di umana povertá. Anni ed anni di tavoli tecnici, incontri con i vari assessori al ramo non hanno mai dato alcun risultato, e nonostante lo Statuto Speciale tra le competenze legislative della regione attribuisce anche il dovere all’istruzione e formazione, il settore della Formazione Professionale entra in un vortice di asservimenti, scambi di privilegi e ruberie che lo portano al collasso. Tutto ciò in barba ad una legge che avrebbe dovuto regolamentare il settore e tutelare i lavoratori, e invece diventa disputa tra gli assessori competenti che si scrollano di dosso la responsabilità di doverla applicare. E se qualcuno continua a far finta di non conoscere abbastanza la L. 25/93, o qualcun altro ancora la ritiene inapplicabile, i lavoratori colpiti invece sanno bene che è l’ancora di salvataggio a cui non vogliono opportunamente farli aggrappare, piuttosto si va avanti così abbandonando in mezzo al mare in tempesta migliaia di lavoratori. Ma in questo miserevole abbandono giorno 16/06/2020 è avvenuto un piccolo miracolo, il sottoscritto, insieme ad alcuni Dirigenti SIFUS CONFALI FP, mentre si svolgeva il sit-in davanti al palazzo dell’Assessorato Regionale al Lavoro, abbiamo incontrato finalmente un dirigente che conosce bene la L. 25/93 ed in tutta lealtà ne conferma la sua applicabilità. Un incontro decisamente positivo quello di giorno 16 cm, dove si è discusso anche delle azioni da attivare per gli inserimenti lavorativi nel settore della digitalizzazione; delle graduatorie servizio ATA regionale e nazionale, degli incentivi per prepensionamenti. Aver confermato il riconoscimento di questi diritti da parte del Dott. Giovanni Bologna, nella qualità di Dirigente ad interim dell’Assessorato al Lavoro, ha rincuorato molti lavoratori che ripongono in lui le speranze di un incontro fruttuoso con l’Assessore Scavone, che fino ad oggi pare sia l’onorevole più sfuggevole, e non si capisce bene se lo sia perché troppo sicuro o troppo dubbioso sulla questione della L.25/93. Nell’attesa che qualcosa si muova per il verso giusto, intanto si registrano solo le azioni di questo sindacato di categoria nato da poco, che vanta il maggior numero di iscritti e che fino ad oggi è l’unica sigla che si sta ispirando ai principi da cui traggono origine i sindacati. E benché l’Assessore Lagalla definisca il SIFUS CONFALI “un gruppo di lavoratori”, è la sigla che ha fatto riconoscere il diritto all’integrazione di un Fondo Di Garanzia relativo alla CIGD (Cassa integrazione Guadagni in Deroga) degli anni 2012-2014-2015 che verrà saldato a fine mese, fondo che avrebbe potuto dare già 8 anni fa una boccata d’ossigeno ai lavoratori, ma che è stato ignorato dall’Amministrazione Regionale, dai sindacati confederali e dai vari gruppi nati a tutela dei lavoratori ma che fino ad oggi hanno dimostrato di lavorare per garantirne soltanto una parte. Importante è stato anche l’aggiornamento dell’Albo fortemente sollecitato da questo sindacato SIFUS CONFALI FP, perché il numero definitivo dei lavoratori è la chiave che aprirà le porte della ricollocazione.
Purtroppo, venerdì 19 giugno 2020, all’apertura della videoconferenza con i rappresentanti del Governo nazionale e con gli Onorevoli J. Marano/N. Di Paola, abbiamo preso atto che al collegamento, espressamente richiesto dalla nostra organizzazione sindacale SIFUS CONFALI FP, erano presenti tante organizzazioni, senza che nessuno ci avesse comunicato nulla in merito. In quell’occasione abbiamo puntualizzato che l’incontro non era istituzionale, quindi, ci è sembrato doveroso abbandonare la riunione, visto che da dicembre in poi le stesse organizzazioni hanno voluto tavoli separati. Abbiamo ritenuto incomprensibile questa scelta politica non concordata. Siamo stati contattati dall’On.le N. Di Paola che ci ha informati che, anche lui, intervenendo in videoconferenza, ha precisato che l’incontro era stato organizzato col SIFUS CONFALI FP e che comunque aveva come priorità la richiesta al Ministro del lavoro N. Catalfo di un urgentissimo Tavolo Istituzionale che completasse il lavoro già concordato nella videoconferenza del Tavolo Istituzionale tra assessorati e ministero del 2 marzo 2020. Così, subito dopo la videoconferenza, dato il completamento dell’albo, abbiamo richiesto ufficialmente al Ministero del Lavoro, con formale pec, la chiusura del Tavolo Istituzionale con i sindacati già accreditati.
La nostra organizzazione, che rappresenta molti lavoratori che hanno riempito le piazze, continuerà, con il potere rappresentativo della base, a portare avanti il percorso discusso e disegnato con gli assessorati e ministero. Scelta importante quella di agganciarci al governo nazionale per risolvere l’annosa questione che fa arrancare il governo regionale. Il sottoscritto, ha tutta la volontà e la determinazione di procedere denunciando i responsabili che hanno omesso l’applicazione della L.25/93, ricorrendo alla L. 223, legge non pertinente al settore della FP, ma che è stata forzatamente utilizzata per licenziare quei lavoratori che invece dovevano essere inseriti nelle liste di mobilità. Pare proprio che sia arrivato il tempo di passare alle maniere forti appellandoci alla giustizia dei tribunali. Siamo sicuri che tutto questo potrà finalmente far superare quell’invalicabile confine tra ingiustizia temporanea e giustizia permanente. Siamo fortemente spinti dalla voglia di riscatto umano, e per chi lotta, la vita ha sicuramente un sapore più amaro rispetto a chi non fa nulla.
Intanto la vertenza continua “senza se e senza ma” per la ricollocazione di tutti i lavoratori, già dalla prossima settimana, dal 23/06/2020, ore 09,30, davanti il palazzo dell’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale, Corso Calatafimi 667 Palermo.
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