Al Ministero del Lavoro mancato accordo sul rinnovo del Ccnl della Sanità privata. Ugl: “Stop inaccettabile. Senza firma sarà sciopero generale.”

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Al Ministero del Lavoro mancato accordo sul rinnovo del Ccnl della Sanità privata. Ugl: “Stop inaccettabile. Senza firma sarà sciopero generale.”

Un nuovo stop inaccettabile. La tanto attesa firma sul contratto nazionale della sanità privata, che andava apposta dopo la pre-intesa raggiunta a giugno, non è arrivata. Nella mattinata di oggi la UGL Sanità è intervenuta in conference call per il tentativo di conciliazione, presso il Ministero del Lavoro, con le associazioni datoriali Aiop e Aris. “Un sforzo estremo – dichiarano congiuntamente il Segretario Nazionale della Ugl Sanità Gianluca Giuliano e il Dirigente Nazionale Carmelo Urzì – che non ha prodotto quel risultato che attendiamo da 14 lunghissimi anni. In questo arco di tempo gli operatori della sanità privata hanno continuato a mostrare il loro grande senso di responsabilità e professionalità, eppure oggi continuano a essere trattati come lavoratori di serie B, quasi dimenticati. La pre-intesa che era stata sancita aveva aperto la strada all’agognata sottoscrizione del nuovo contratto ma il mancato rispetto dei termini previsti ha cambiato di nuovo le carte in tavola. Retribuzioni, tutela dei diritti, dignità, sono i caposaldi ancora una volta calpestati che gli operatori della sanità privata meritano, per la loro professionalità mostrata a più riprese anche durante questo lungo periodo di emergenza dove non hanno esitato a scendere in prima linea nella lotta al Covid-19”. La UGL Sanità è al loro fianco. “Il mancato accordo esito dell’incontro odierno non può che portare , senza garanzie certe – dicono ancora Giuliano e Urzì – allo sciopero generale dei lavoratori della sanità privata”. I sindacalisti poi concludono: “Nel chiedere a tutte le parti coinvolte, istituzioni comprese, che a prevalere sia il senso di responsabilità confermiamo la nostra ferma posizione al fianco dei lavoratori. Metteremo in atto ogni forma di protesta, affinché si possa arrivare al più presto alla firma attesa da troppo tempo”.

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