di Orazio Vasta
In Italia il sistema sportivo rimane nelle mani di vere e proprie oligarchie politiche e affaristiche che, principalmente, mirano alla privatizzazione di tutto il sistema. In questo contesto, la mancata riforma dello Sport e’ un ulteriore aggravamento per le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dello Sport, i quali, nella stragrande maggioranza, non avranno mai titoli e foto sulle prime pagine dei giornali sportivi.
Sullo spinoso argomento registriamo un intervento da Ragusa da parte del Coordinamento lavoratori dello Sport-Federazione del Sociale USB:
“Ancora una volta la tanto attesa riforma dello sport è slittata, il sistema sportivo italiano continuerà a rimanere fermo, in uno stallo vuoto, risultando essere anni luce indietro rispetto al resto dell’Europa.
Manca chiarezza sul ruolo dei presidenti federali;Manca il riconoscimento giuridico ai titoli che abilitano al ruolo di istruttore, con il risultato che chiunque può esercitare come istruttore anche chi non è per nulla qualificato;Mancano soprattutto le garanzie per i lavoratori dello sport che continueranno ad essere dei meri volontari.
La riforma è saltata e il caos regna nel mondo dello sport. Il movimento 5stelle ha bloccato di fatto il processo per la riforma scontrandosi con il ministro Spadafora che sembra essere pronto a rinunciare alla delega allo sport, il Presidente Conte preferisce congelare la questione.
Non è possibile oggi dire quali effetti reali avrebbe prodotto la riforma, l’unica cosa certa è che ancora una volta non è stato fatto nessun passo in avanti, i collaboratori sportivi continueranno ad essere lavoratori fantasma senza diritti e garanzie”.
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