È assurda da tutti i punti di vista la decisione dei commissari prefettizi, che da mesi “regnano” a Trecastagni, comune pedemontano di Catania, di imporre alla Misericordia di lasciare la sede operativa di via Benedetto Croce entro il prossimo 10 ottobre.
Uno sfratto coatto in piena regola che ignora la disposizione governativa che blocca l’esecuzione degli sfratti fino al 31 dicembre 2020.
Uno sfratto coatto che non avviene neanche per morosità colpevole, considerato che le volontarie e i volontari della Misericordia sono attualmente ospiti di un immobile proprietà del comune.
I commissari prefettizi – che da alcuni mesi hanno sostituito la giunta comunale e il consiglio comunale sciolti per infiltrazioni mafiose, infiltrazioni che, considerato che tutte e tutti gli interessati sono risultati ricandidabili alle prossime elezioni amministrative dell’8 ottobre, non ci sono state – hanno agito facendo leva sulla mancata sottoscrizione della convenzione per l’affidamento della struttura, convenzione deliberata nel 2014 dall’allora giunta comunale, con affidamento della durata di un anno e rinnovabile tacitamente.
Ma i Commissari prefettizi nella loro ordinanza di sfratto sembrano ignorare del tutto questa delibera.
Perché?
E ancora, perché i Commissari prefettizi hanno atteso tutto questo tempo, arrivando a mettere in atto uno sfratto esecutivo all’indomani delle elezioni amministrative?
L’Associazione Inquilini e Abitanti (ASIA) dell’ Unione Sindacale di Base (USB) Catania ritiene gravissimo questo sfratto che, in primis, offende il grande lavoro svolto in questi anni dalle volontarie e dai volontari della Misericordia di Trecastagni. Uno sfratto incurante anche della crisi sanitaria imposta dal coronavirus.
ASIA USB Catania esprime l’incondizionata solidarietà alle volontarie e ai volontari della Misericordia di Trecastagni.
ASIA USB Catania chiede l’intervento del Prefetto dott. Sammartino per bloccare immediatamente questo odioso sfratto.
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