Finalmente lui mi ha chiesto di sposarlo! Questa è la solita frase che una donna riferisce ad amiche, colleghe, madri, nonne, zie, cugine fratelli, sorelle ed amministratori di condominio! Insomma tutti di fronte alla domanda fatidica sognano ad occhi aperti il gran giorno. In periodo di pandemia come questo una delle più belle note in assoluto è stato vedere che molti matrimoni sono stati celebrati e tanti altri invece rimandati. Spose classiche o moderne? Chiesa o municipio? Fiori ed addobbi, ricevimento o buffet queste antitesi delle organizzazioni per il giorno del si. E l’abito da sposa? Come e cosa scegliere? scollato? Romantico, a sirena o imitare qualche vestito indossato da un vip?.
Il bianco è di moda sempre e comunque? E pensare che, per noi siciliane il colore dell’abito da sposa tradizionale secondo cultura, è rosso ci sarebbe da ridere se andasse di moda l’abito da sposa in red colour passion che bianco…un infarto per tutte le madri!
Parliamo con di Cristina Nicolosi, catanesissima e ngignusa, titolare di Scirò Creazioni, e vediamo lei cosa ne pensa.
1) Cristina parliamo di spose, tu sei appassionata di abiti da sposa?
Non posso definirmi appassionata di abiti da sposa, ma in qualche modo l’abito bianco è per tutte noi un piccolo desiderio nascosto, che custodiamo tra i ricordi fin da bambine anche per tutte quelle donne che per “moda” o per dimostrare qualcosa al mondo fingono di non interessarsi. Da piccola si giocava “al giorno del si” si preparavano acconciature con i bigodini della mamma e qualche fiore preso dai vasi, un lenzuolo bianco come abito e l’intramontabile velo che poteva essere di due varianti o la federa del cuscino (bianca come il lenzuolo) o un foulard…et voilà in un attimo diventava tutto magico, io personalmente Grace Kelly, pronta per il suo principe innamorato, mentre per gli altri sembravo più ET l’extraterrestre con la copertina ma quella è un’altra storia.
2) L’abito nunziale si deve scegliere in base a cosa secondo te?
L’abito nuziale va scelto secondo la propria personalità e fisicità, bisogna sentirsi bene a indubbiamente proprio agio. Il giorno delle nozze è la festa della coppia, che vuole coinvolgere in questo nuovo inizio fatto d’amore e impegno, parenti stretti e amici cari in qualcosa di molto personale e sincero. Siate voi stesse e vedrete che quando vi muoverete con il vostro abito tra abbracci, chiacchiere e balli verrà fuori tutta la vostra bellezza e l’abito sembrerà una seconda pelle.
3) Superati gli anta, è opportuno indossare il bianco?
Il bianco è un’acquisizione relativamente recente, legata alla Regina Vittoria, che nel 1840 per le sue nozze scelse di vestirsi di bianco. Fu giustificato come simbolo di purezza, di eleganza, ma saggiamente in realtà, era il modo più sicuro per farsi riconoscere tra la folla (come per gli abiti sgargianti della Regina Elisabetta). Per quanto concerne gli “Anta”, cara Patrizia, parliamo del quotidiano ormai, in quanto, sempre più coppie etero e non si accingono a prime nozze (oltre le seconde ovviamente) a quell’età e credo che sia una scelta più stilistica e non legata al discorso “purezza”. Secondo il mio punto di vista una donna matura, infatti, starebbe meglio esteticamente con un colore più chiuso come un panna, avorio, crema o un rosa antico donando così eleganza e raffinatezza alla figura. Non sarà il colore più acceso a rendere più o meno importante la sposa quel giorno, ma come accennato precedentemente la disinvoltura con la quale porta l’abito scelto secondo la propria fisicità e personalità diventando una seconda pelle.
4) Hai mai cucito un abito da sposa?
Non ho mai cucito abiti da sposa, anche se ho realizzato diverse pochette Scirò per diversi matrimoni, ma come disse un caro amico “guarda che dalle borse sartoriali agli abiti da sposa è un attimo” quindi chissà. Mi stuzzica il mondo degli abiti da sposa, perché nonostante sia strettamente legato alla moda e alle tendenze del momento, è un mondo parallelo guidato da riti e tradizioni precise come il mio brand. Stili, decori, lunghezze, volumi, modelli e dettagli si fondono con tessuti e inserti straordinariamente ricercati e dalla manifattura unica, che rimandano ad una tradizione sartoriale come quella Italiana legata ai dettagli in pizzo e ricami di ogni genere. Una serie tv che in questo preciso momento racconta questo spaccato di vita è il Paradiso delle signore, che vede due Siciliane la signora Agnese sarta e la giovane Maria ricamatrice, nel contesto della Milano degli anni 60’ dove il fermento frizzante del rinnovamento nel campo della moda trova la sua base tra le mani di due donne che seguono la strada della tradizione e della passione.
5) come lo realizzeresti?
Un abito che passa attraverso i gusti delle varie generazioni e rimane un punto di riferimento indelebile per il settore per me è indubbiamente l’abito da sposa di Grace Kelly. Come accennato precedentemente nella prima risposta, per me il suo abito è sempre stato un riferimento nel mio immaginario dal quale trarre spunto ed ispirazione. Partendo da questo abito, modificherei qualcosa per venire più incontro alla mia personalità e alla mia fisicità e alleggerendo qualcosa come il velo e dando meno ampiezza alla parte bassa, per esempio, potrebbe diventare chissà il prototipo di partenza del mio abito futuro? Ad ogni modo giovani, meno giovani, etereo e non … scegliete secondo il vostro gusto, il vostro amore, le vostre tradizioni e prendete il resto come fonte di ispirazione e fatelo del resto come dice Herry a Sally “Quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile” ( Tratto dal film: Harry ti presento Sally).
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