Cultura: Sono un Cavaliere e sono una Donna. Ordine Cavalieri Pytias, oggi una realtà in Rosa.

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Cultura: Sono un Cavaliere e sono una Donna. Ordine Cavalieri Pytias, oggi una realtà in Rosa.

Il Gran Cancelliere pro tepore dell’Ordine dei Cavalieri di Pythias, Angelo B. Gentile, intervistato, comunica che è ora possibile, in seno ai Pythiani, conferire alle donne il titolo di Cavaliere. Egli accoglie con favore le nuove direttive degli Stati Uniti ed afferma che l’investitura cavalleresca aperta alle donne è il riconoscimento delle attitudini femminili alla comprensione empatica e all’altruismo riguardo i deboli e le sofferenze che bene armonizzano con il trinomio di Amicizia-Benevolenza-Carità.
La Gran Sede dell’Ordine dei Cavalieri di Pythias è operativa in Italia a Catania nella Villa Manganelli.

Ebbene si, oggi sono un Cavaliere dell’Ordine di Pythias e sono una Donna. Vogliamo ringraziare innanzi tutto i Cavalieri Pythiani per aver finalmente riconosciuto alle donne un valore aggiunto. Quest’Ordine prestigioso negli Stati Uniti d’America è ricco di storia, di cultura e di carità
Venne fondato a Washington il 19/02/1864, creando una istituzione dal sapore antico rifacendosi alle tradizioni etiche che accompagnano l’uomo sin dall’origine della vita. Già l’uomo! E le donne che ruolo hanno avuto nella storia medievale ed in quella templare?.
Generalmente si pensa ai periodi storici come se fosse il grande schermo di un film. Ciò inviterebbe a ripercorrere la storia del cinema Hollywoodiano che ci ha abituati a sognare avventure di cappa e spada in cui valorosi cavalieri difendevano dolci donzelle in pericolo per salvarle e forse sposarle. Diciamolo chiaramente, noi donne abbiamo sognato ad occhi aperti avventure simili, soprattutto nei sogni adolescenziali. In realtà nel Medioevo la storia riporta delle informazioni spesso parziali. A tal proposito sin dall’anno 1000 d. C. arrivano voci di Dame e Lady, in Inghilterra, in Francia, in Italia ma restano poche le donne protagoniste.
Allora le Dame erano sovente amiche, compagne o mogli dei Cavalieri e così ispiravano incoraggiando la loro fierezza a nobili imprese; l’appellativo di Lady, invece, era solo per indicare la consorte di un cavaliere. Le donne Cavalieri le ritroviamo come ardite guerriere, impattibili macchine da battaglie tra le Amazzoni, ad esempio. ll nostro Marco Polo, nei suoi scritti, delineò una valorosa guerriera nell’antico impero Mongolo, intelligente, istruita, coraggiosa e forte tanto da dirigere flotte di guerrieri uomini. il suo nome era: Kutulun, principessa guerriera nipote di Gengiskan, vissuta nel 13mo secolo, un mito per la sua unicità, uno spirito provocatorio. Quindi, si può asserire che anche nelle diverse culture di paesi a noi lontani, quando una donna emergeva per i propri talenti, rivoluzionava la sua generazione e ne influenzava la storia. La storia del nostro pazzo mondo, è piena di racconti di donne cavalieri-guerriere come Kuulan, dalla Grecia alla Sirya, alla civiltà celtica, alla più famosa donna Cavaliere della storia europea e mondiale, Giovanna D’arco. Ella, singolare nella storia, fu la prima donna cavaliere spirituale mistica che, grazie alla forza della sua determinazione, divenne vincitrice in tante battaglie strategiche durante l’assedio di Orleans, comandando un intero esercito ed aveva appena 17 anni. Dichiarata eretica, finì sul rogo. 460 anni dopo Papa Benedetto XV la ha proclamata santa della chiesa cattolica romana. Insomma le donne nei secoli hanno lasciato un’impronta perpetua… Ripensiamo anche a Pentesilea, regina delle Amazzoni, un famigerato popolo di donne guerriere abitanti della Scozia antica, regione dell’Asia minore. Ella è raffigurata a Salluzzo della Manta (Burdo) e fu una vera eroina come alleata della città di Troia, la leggenda narra così, uccisa per mano di Achille.

Il ruolo di cavaliere era inizialmente quello di agire per nobili imprese al servizio del Papa o dei nobili, più tardi alcuni divennero mercenari al servizio di tiranni. Furono le famigerate compagnie di ventura belligeranti, cito a caso la Compagnia della Stella (1364). Questi cavalieri erano retribuiti con terreni che facevano coltivare da mezzadri e vivere, poi, di quei frutti.
Oggi nel 2020, qual è la funzione e il senso del cavalierato? Il senso c’è, si ricerca e si rivive per le virtù intrinseche, per i valori propri della tradizione cavalleresca? Sono questi i messaggi che i Pythiani continuano a promulgare: Amicizia, solidarietà, leadership, servizio, integrità morale ed integrazione sociale. Riconoscere le Donne come cavalieri è una conquista non solo riguardo all’ equiparità fra i sessi, ma assume un ruolo finalmente di completezza reciproca. Il colore più attinente alle donne non è solo il rosa ma è anche un arcobaleno prezioso con tutto ciò che di bello e concreto si possa sperare e che certamente darà i suoi frutti in futuro. A ciò mira l’Ordine dei Cavalieri di Phythias. Pensiamo a questa nuova dimensione dal sapore di buono che promuove buona operatività nel territorio di appartenenza con una visione anche globale. Oggi l’umanità sovente disorientata esige esempi chiari e concretezza tra le parole e le azioni. È così che i valori si rinnovano rinsaldando l’antica e nuova amicizia all’insegna della tolleranza e del rispetto: Wath else?

🇱🇷
🇮🇹I am a Knight and I am a Woman.

The pro tepore Grand Chancellor of the Order of the Knights of Pythias, Angelo B. Gentile, interviewed, announces that it is now possible, within the Pythians, to confer to women the title of Knight. He welcomes the new U.S. directives and states that the chivalrous investiture open to women is the recognition of female attitudes to empathic understanding and altruism regarding the weak and suffering that harmonize well with the trinomial of Friendship-Benevolence- Charity.
The Grand Seat of the Order of the Knights of Pythias is operational in Italy in Catania in the Villa Manganelli.

Yes, today I am a Knight of the Order of Pythias and I am a Woman. We want to thank first of all the Pythian Knights for finally recognizing an added value to women. This prestigious Order in the United States of America is rich in history, culture and charity
It was founded in Washington on 02/19/1864, creating an institution with an ancient flavor referring to the ethical traditions that have accompanied man since the origin of life. What role Women have had in medieval and Templar history?
We generally think of historical periods as if they were the big screen of a movie. This would invite us to retrace the history of Hollywood cinema that has accustomed us to dreaming of swashbuckling adventures in which valiant knights defended sweet damsels in danger to save them and perhaps marry them. Let’s face it, we women have daydreamed about similar adventures, especially in adolescent dreams. In reality, in the Middle Ages, history reports often partial information. In this regard, since the year 1000 d. C. rumors of Dame and Lady arrive in England, France, Italy but there are few women protagonists.
At that time the Dames were often friends, companions or wives of the Knights and thus inspired by encouraging their pride to noble enterprises; the nickname of Lady, on the other hand, was only to indicate the consort of a knight. We find the women Knights as daring warriors, impactful machines from battles between the Amazons, for example. Our Marco Polo, in his writings, outlined a valiant warrior in the ancient Mongol empire, intelligent, educated, courageous and strong enough to lead fleets of male warriors. her name was: Kutulun, warrior princess niece of Gengiskan, who lived in the 13th century, a myth for her uniqueness, a provocative spirit. Therefore, it can be asserted that even in the different cultures of distant countries, when a woman emerged for her talents, she revolutionized her generation and influenced its history. The history of our crazy world is full of tales of female knight-warriors like Kuulan, from Greece to Sirya, to Celtic civilization, to the most famous woman Knight in European and world history, Joan of Arc. She, singular in history, was the first female spiritual mystical knight who, thanks to the strength of her determination, became the winner in many strategic battles during the siege of Orleans, commanding an entire army and was just 17 years old. Declared as an heretic, she ended up at the stake. 460 years later Pope Benedict XV proclaimed her a saint of the Roman Catholic Church. In short, over the centuries, women have left a perpetual imprint … Let us also think back to Penthesilea, queen of the Amazons, a notorious people of warrior women inhabitants of ancient Scotland, a region of Asia Minor. She is depicted in Salluzzo della Manta (Burdo) and was a true heroine as an ally of the city of Troy, legend has it, killed by the hand of Achilles.

The role of knight was initially to act for noble enterprises in the service of the Pope or nobles, later some became mercenaries in the service of tyrants. They were the infamous belligerent companies of fortune, I quote by chance the Compagnia della Stella (1364). These knights were paid with land that they cultivated by sharecroppers and then lived on those fruits.
Today in 2020, what is the function and meaning of the cavallierato? Is there a meaning, is it sought and relived for the intrinsic virtues, for the values ​​of the knightly tradition? These are the messages the Pythians continue to promulgate: Friendship, solidarity, leadership, service, moral integrity and social integration. Recognizing women as knights is an achievement not only with regard to equality between the sexes, but finally takes on a role of reciprocal completeness. The color most relevant to women is not only pink but it is also a precious rainbow with everything that is beautiful and concrete and that will certainly bear fruit in the future. This is the aim of the Order of the Knights of Phityas. We think of this new dimension with a good flavor that promotes good operations in the territory of belonging with a global vision. Today humanity often bewildered requires clear examples and concreteness between words and actions. This is how the values ​​are renewed, strengthening the old and new friendship in the name of tolerance and respect: Wath else?

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