Nelle prossime ore le agenzie di stampa daranno maggiori ragguagli sul devastante terremoto che nella tarda mattinata di oggi ha colpito la Croazia, una terra che già lo scorso marzo aveva subito più scosse di terremoto, con conseguenti danni anche alla celebre cattedrale di Zagabria.
Quest’ultima città, che al tempo dell’impero austro-ungarico si chiamava Agram, nel 1880 – anno bisestile come il 2020! – subi uno di quei terremoti che restano nella storia, ma, a differenza di quello di oggi, non fu quasi avvertito in Italia.
Nella “Gazzetta di Zagabria” del 18 novembre 1880 si legge che bastò una scossa per distruggere 500 case; chiese ed edifici pubblici furono danneggiati, la paura fu grande, esattamente come in queste ore.
Poco più a sud di Zagabria, nella Croazia meridionale, la città di Ragusa (Dubrovnik), sulla costa adriatica, fu ricostruita con una bellissima architettura barocca dopo l’«orrendo terremoto» del 6 aprile 1667, di cui parla il celebre gesuita e geologo tedesco Athanasius Kircher.
La Croazia, dunque, è sempre risorta ad ogni sisma e con città ancora più magnifiche. Auguriamo che la bellezza e la vita tornino in questa devastata terra.
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