Mi piace raccontare le donne, quelle che tutti i giorni vanno di qua e di là della vita con cartelle sotto al braccio, uno zaino in spalla, i sacchetti della spesa da una parte e quelli della spazzatura dall’altra: quelle che si truccano ai semafori, che rincorrono i figli la mattina fra letto colazione e bagno, che aggiustano la cravatta al marito, trovano i calzini al compagno, che accudiscono i genitori in un ribaltarsi di ruoli, rielaborano mentalmente il programma giornaliero come un RisiKo pieno di varianti, e portano i tacchi in un ufficio, in un’aula, in uno studio; alzano una saracinesca, o si allacciano un camice ed una mascherina, o salgono su un palcoscenico. Ovunque si guardi ci sono loro a modificare il mandala colorato di una giornata che non è quasi mai solo la “loro” giornata, bensì quella di tutti gli esseri viventi e le cose di cui si curano. Le donne sono tutte laddove succedono le cose e non occorre essere personaggi pubblici per fare la differenza in ordine alla qualità del ruolo rivestito nella società.
Antonella Bacci tiene gli occhiali sulla punta del naso, sferruzza e legge davanti al caminetto o al suo mare, con i suoi amati animali intorno: lei, il marito ed i figli abitano a Latina, lontano dal caos, in una casa circondata di Natura. Sorride e qualche volta guardando fisso davanti a se intravede ciò che è stato, ma non si sofferma su ciò che poteva essere perché sa che non serve più: il 2020 ha portato i suoi progetti su una strada diversa, disperdendo le energie che aveva impiegato per realizzarli. Il suo mondo fatto di tutte quelle piccole necessità degli altri che le fanno recuperare costantemente il ruolo della moglie e della mamma, si scompone per ricomporsi ogni volta per dare occasione alla soluzione di mettere alla porta il problema; lei lo sa. Antonella ha una forte personalità: è stata una donna costretta a salire sulle vetture dell’autoscontro urtando e schivando un disegno delle stelle qualche volta un po’ ingrato: si è letteralmente rialzata, impugnando stampelle ed idee nuove, scappando via dal rischio di chiudersi nei propri dispiaceri ed è ripartita proprio da questi, attraversando la tempesta e lasciandosi guidare solo dalla consapevolezza che chi ne fuoriesce non sarà mai più la stessa persona, ma una persona migliore.
“Mi chiamo Antonella ed ho 62 anni. Sono dell’Acquario e ho sempre rappresentato le caratteristiche del segno…mi piace sperimentare e creare, sono curiosa, sognatrice e credo nell’amore universale. Appunto…sono una sognatrice. Chissà mai se riusciremo a realizzare questo bellissimo sogno?
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