In data 04.03.2021 si è riunita la Commissione Consultiva Regionale della Pesca, alla presenza del nuovo Assessore Regionale all’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Marittima – Dr Antonio Scilla e, del nuovo Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca Marittima Area Affari Legali e Servizi Generali Dr Alberto Polizzi
I punti all’ ordine del giorno, come da nota prot. n. 312 del 01/03/2021 affrontati sono stati:
1. Decreto Ministeriale n.8941 del 11.01.2021;
2. Progetto Società Renexia SpA volto alla realizzazione di un parco eolico off-shore al largo
delle coste di Trapani;
3. Problemi inerenti la sorveglianza della pesca nel Canale di Sicilia;
4. Attività di Pesca sperimentale specie rossetto e cicerello..
La Federazione Armatori Siciliani pertanto, ha sottolineato le proprie considerazioni:
1. Natale Pipitone in rappresentanza della Federazione Armatori Siciliani tiene a sottolineare che il Decreto Ministeriale n. 8941 del 11/01/2021, è un Decreto scritto per mero servilismo europeo, al fine di annientare le marinerie Siciliane, chiede l’abrogazione dello stesso, in quanto, raddoppiare i tempi del fermo pesca biologico è un vero suicidio per le marinerie Siciliane, ancora peggio se attuato senza cognizione degli ostacoli giornalieri a cui vanno incontro le nostre marinerie per sopravvivere, ancora peggio, ci si improvvisa un Decreto Ministeriale in piena pandemia non rispondente agli interessi dei lavoratori e delle Imprese del comparto, le cui conseguenze possiedono gravi e devastanti ripercussioni nelle nostre marinerie.
Ancora una volta, abbiamo un governo che è scollegato con il mondo della Pesca e che non valuta la ricaduta occupazionale, attuando mere politiche di regresso del settore che purtroppo dura da molti anni, da definire un vero accanimento punitivo nei confronti del Settore della Pesca Siciliana.
Pipitone puntualizza: “Abbiamo tante di quelle problematiche da risolvere, in considerazione che abbiamo la costa più estesa e la più inquinata, dove nessun provvedimento viene attuato, un problema annoso che mette in luce la consapevolezza della diminuzione della riproduzione e di conseguenza del pescato, l’inquinamento ambientale e ad uno stallo istituzionale, nessun intervento è attuato seriamente per la bonifica del mare, la micro plastica è entrata nella catena alimentare e ci si escogita il raddoppio dei tempi di fermo biologico in piena pandemia”.
Si parla di ripopolamento e nulla viene programmato e attuato, mentre noi attuiamo il fermo pesca, consentiamo agli altri di venire a pescare a casa nostra.
La Federazione Armatori Siciliani ritiene indispensabile l’abrogazione del Decreto perché formato da errori grossolani commessi da coloro che dietro una scrivania scrivono le risoluzioni del settore della pesca senza avere mai messo piede in barca.
2. Il progetto della Società Rexenia per la realizzazione di parchi eolici off-shore è uno dei tanti abusi perpetrati dalle grandi aziende del nord nel territorio Siciliano, con l’intento di spremere ricavi dalla nostra terra in cambio del nulla.
Avere avviato già un dialogo sul progetto è grave, ancora peggio sarebbe rilasciare la concessione demaniale marittima al largo della costa occidentale, delle isole Egadi, Tirreno Meridionale e Canale di Sicilia, compresa l’intera costa dell’isola, quanto sopra è un mero suicidio ambientale.
La realizzazione di un parco eolico con 190 generatori, la cui altezza è di circa 150 metri, sparsi in lungo la costa e divisi in tre sotto campi con relativi collegamenti serie e parallelo, realizzati su piattaforme con fondazione galleggiante, dimostra incompetenza nell’affrontare il progetto anche dal punto di vista tecnico.
Ancora peggio, nell’ isola non vi è nessuna ricaduta occupazionale e nessun beneficio perché l’energia prodotta sarà trasferita in Campania.
Va considerato oltre all’impatto ambientale di dette opere, l’interdizione della pesca su tutta l’area di interesse, le perdite dal punto di vista turistico e ambientale con la notevole ricaduta sulla flora e sulla fauna marina, generata dal danno arrecato dai campi elettromagnetici delle apparecchiature di produzione e dei cavidotti disseminati nel territorio marino, si indirizza un progetto senza avere verificato lo sconvolgimento dell’ambiente marino, nessuno studio scientifico effettuato preventivamente sul comportamento della fauna marina in presenza dei campi elettromagnetici.
Mi è venuto da ridere nel leggere che trattasi di piattaforme con fondazione galleggiante, non hanno nemmeno valutato le sollecitazioni continue a cui vengono sottopongono i conduttori dovute al moto ondoso che nel tempo danneggiano i cavidotti che scaricheranno tensione elevata in mare con notevoli ricadute sulla biologia marina.
Per quanto sopra, la Federazione Armatori Siciliani non riesce a comprendere che progetti redatti al nord con notevole impatto ambientale vengano realizzati al sud utilizzando l’isola come si è sempre utilizzata nella storia.
Ancora peggio, se consideriamo che sistemi innovativi di produzione di energia elettrica ad impatto ambientale zero, progettati dell’ingegnere Franzitta di UNIPA, quindi a casa nostra, sono in grado di produrre energia elettrica sfruttando la corrente marina e il moto ondoso, come si riesca ad apprezzare il peggio, disprezzando quello che abbiamo in casa.
Per quanto sopra, la Federazione Armatori Siciliani ritiene che nessuna concessione venga mai rilasciata per detti progetti.
3. Natale Pipitone aggiunge ancora: “io ho esperienza diretta sulla sorveglianza pesca sul canale di Sicilia in quanto imbarcato in una unità navale della Marina Militare, 45 anni addietro la sorveglianza funzionava, oggi siamo tornati alle calende greche, necessita tornare indietro nei passi e intensificare le unità navali di sorveglianza per evitare che altri pescatori vengano segregati ingiustamente e in condizioni non umane, sottolineando che in questa vicenda il governo nazionale e regionale non hanno svolto correttamente il loro ruolo.
La Federazione Armatori Siciliani ritiene necessaria ed indispensabile la presenza costante delle unità navali della Marina Militare nella sorveglianza della costa libica e tunisina.
4. La Federazione Armatori Siciliani ritiene giusta la continuazione della sperimentazione del rossetto e del cicerello, ma ritiene importante soprattutto la coltura della Ricciola che ha una crescita con tempi dimezzati rispetto all’orata e la spigola.
Riteniamo necessaria l’attuazione di bonifica, controllo e salvaguardia della flora e della fauna marina che permetta la coltivazione e la riproduzione del pescato in mare aperto.
Nella predetta riunione tutti i partecipanti hanno espresso ad unanimità le stesse volontà, mentre l’Associazione Donne per la Pesca non hanno partecipato alla riunione perché non è stata fornita la documentazione allegata per la valutazione.
Si ritiene valida la motivazione sollevata da detta Associazione, malgrado la documentazione è facilmente reperibile in internet, come del resto è stato dimostrato dalla perfetta conoscenza delle problematiche di tutti i restanti partecipanti.
La FAS chiede al neo Assessore un cambio di passo rispetto alla vecchia gestione, oltre ad una rotazione di tutti i Dirigenti e Funzionari, anche se bravi e professionali, sia dell’Assessorato che del Dipartimento
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