Un proverbio antico recita: gioca coi fanti ma lascia stare i santi! Ecco, per generazioni di bambini Biancaneve, è una santa. Una tenera bimba rimasta orfana di madre e suo padre prima di morire, sposa una grandissima tappinaruna di primo livello, che la costringe ad essere una serva. Lei, povera ragazza santa dalle cento sfighe, per amici ha gli animali della foresta, è vestita di stracci e vaga cantando da soprano per il castello. E’ bella, anzi più bella della Matrigna che per invidia cerca di farla uccidere. Biancaneve accompagnata nel bosco dal cacciatore canta, raccoglie fiori e canta, si siede sul prato e canta, saluta gli animali e canta; appena si accorge che, il cacciatore vuole ucciderla,non cantau cchiù! Scappa e si rifugia in una casetta piccolina, con sedie, tavoli, letti e stoviglie piccin piccine; allora lei sola ed impaurita, cominciò a pulire aiutata da tutta una fattoria boschiva di amici animali…ricominciando a cantare. I sette nani, contenti di Biancaneve, decisero che poteva restare, picchì a casa accussi arrizzittata non l’avunu avutu mai! Biancaneve era felice, passò dal fare la serva al castello a fare la serva per i sette nani! Cioè non cambiò una mazza. La matrigna trasformata in strega, le fa mangiare una mela e lei muore, ma non muore davvero. I nani la mettono in una teca di cristallo e piansero, magari pensavano: e ora chi cucina e rassetta? Ma non tutto è perduto; un giorno passa per quel limbo di bosco un principe, ma no uno qualunque…uno bello, fisico asciutto,due occhi e labbra da urlo, la vide e la baciò! Lei si risveglia finalmente, diventa regina e lo sposa. E… vissero tutti felici e contenti. Romantica storia a lieto fine. Vorremmo capire come salta in mente a qualcuno di modificarne il contenuto? La fiaba di Biancaneve entra nelle case di tutto il mondo ieri come oggi, ogni sera per ascoltarne la storia. Si parla di bacio non consensiente! Direi che nel frattempo, potrebbero intervenire i servizi sociali dato che, quando la minore Biancaneve divenne orfana fu sfruttata come serva dalla matrigna e poi dai sette nani, che facciamo chiamiamo i sindacati? Una donna sfigata Biancaneve, finalmente sposa uno bello e ricco, ma che, glielo vogliamo levare? A nome di tutte quelle bambine che sognavano il principe azzurro ma si sono ritrovate a sposarsi con rospi, smettetela immediatamente di infrangere le speranze di piccole donne. Ma anche i principi che magari sognavano principesse e si sono ritrovati compagni o mariti di megere o simil camioniste in erba. Lasciamo i sogni agli unici che sono ancora capaci di farlo, i bambini. Per noi adulti, ci basta ascoltare i Village People o i Bee Gees, per sentirci star per 10 minuti. Biancaneve ei fu? Neanche per sogno!
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